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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

martedì 29 marzo 2016

Popolare è colui che meglio è in grado di fare marketing, alla politichese per intenderci. Riflettere è roba silenziosa.


ANNAMARIA VEZIO·MARTEDÌ 29 MARZO 20162 letture
Riflettere" verbo transitivo, significa: rimandare/ specchiare/ manifestare; intransitivo: rivolgere la mente/ considerare con attenzione/ meditare/ pensare/ ragionare. Per chi non ama sfogliare il vocabolario, ne trova ampie espressioni in internet; lì ho trovato questa: "rimandare indietro, da parte di una superficie riflettente, un flusso di energia". Antica e amante della mia lingua come sono, e anomala come sono, sento pulsare l'unione delle due fonti in un unico e solo significato: riflettere l'onda che confluisce e unisce il pensiero all'intimo/cosmico sentire, e come fosse uno specchio che riflette l'Animo, lo amalgama al Pensiero. Quindi: da una parte il Sentire, Percepire, Intuire; dall'altra Constatare, Pensare, Ragionare; e dedurre.
I giorni di Silenzio spadellano Riflessioni, inconfutabili verità nate dal discernimento scevro da ogni umano convulso pensiero; spadellano realtà senza desiderio di ghirigori, altrimenti detti pettegolezzi o leziosi gracchiare da stagno mentale. I giorni di Silenzio sono l'"Occhio di bue" sulla scena: evidenziano anche il più piccolo dettaglio.
Così guardo, assimilo, discerno. E sono pronta a dirlo, a me stessa.
Sempre in Silenzio seguo il mondo che mi circonda, fuori e dentro Fb. E discerno, come foss'io il chirurgo che osserva sul tavolo di laboratorio, ogni forma a cui dare un nome.
E' l'Epoca del cambiamento: ogni Elemento ha debordato dal vaso di Pandora, il Tutto vaga nell'Etere, ogni bene e ogni male, i giusti sapranno recuperare ciò che è bene e i malvagi s'inebrieranno d'ogni male. E ne siamo coscienti, lo constatiamo sbalordendoci di quanto accade su tutto il globo terrestre, ma lo riteniamo "sempre" un male altrui, un bene altrui, noi non ci sporchiamo le mani, il Mostro o l'Angelo, è aldilà dalla nostra porta. Certo siamo compassionevoli: ci addoloriamo o gioiamo. Ma non siamo colui che è il Male e colui che è il Bene. Goliardici novelli cavalieri, brandiamo spade a difesa o a giudizio di costui o colui, inconsapevoli e malamente armati, senza volerlo, alimentiamo le brutture, ci aiutiamo ad essere falsi, a indossare armature. E ci perdiamo nel vortice. Non abbiamo alcuna consapevolezza se non quella che "dobbiamo lottare" ma, ahimè, abbiamo perso il Fine. E' forse iniziare ad estirpare dal Proprio giardino la gramigna, la saggia soluzione? Penso di sì. Iniziamo per favore. Iniziamo a smetterla, già qui in Fb, di aver timore di appartenere a questa o quella fazione: si è se stessi proprio quando non si è di quello o di quell'altro; non nascondiamoci a Tale perché non vuole essere uguale a tal'Altro perché vuol essere Superiore, più Popolare, non è quanto sta distruggendo REALMENTE, il Nostro Mondo? Vero che siamo Noi i primi complici dello scoperchiamento del vaso di Pandora? Siamo noi quel che fugge dal vaso. Qui, in Fb, è lo specchio della Realtà, quella che aborriamo a parola, pure siamo i primi fautori, i protagonisti indiscussi, ché la realtà è questa: maschere colorate di parole, di lance pronte, di spade sguainate, di giochi di Potere. La realtà siamo Noi, qui, in casa, in piazza, nelle stragi (di parole e di azioni), nelle insoddisfazioni che si fingono saggezze: nel perpetrare l'Ego contro l'Io. Non so chi avrà voglia di leggermi, conosco i chiaroscuri della Realtà: popolare è colui che meglio è in grado di fare marketing, alla politichese per intenderci. Riflettere è roba silenziosa, roba per l'interiore, le piazze seguono le voci più popolari, più altisonanti. Il silenzio non fa rumore, parla all'anima e con essa si misura. Buon tutto a tutti, siano Luce i Vostri Pensieri, i Vostri Silenzi: luce dell'Io, del Mondo.
Vs Annamaria alias Elfa Tata
Foto propria: Jardine Majorelle Marrackesh
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

Dove casca l'asino

Qui casca l'asino
Dove?
Dove cade di solito
Dove?
Dove hai lasciato un buco nel terreno
Dove?
Dove hai lasciato un buco nel terreno!
Ma allora 
dovevo cavalcare l'asino
invece di lasciare buchi nel terreno? 
Si, senza buchi nel terreno non casca l'asino.

Mulo in Rio Cauto (Cuba)
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine


venerdì 25 marzo 2016

Quel Tempo

Alcuni tempi dell'anima, sono recettivi solo al silenzio: i suoni delle parole sono troppo forti e vibrano in cacofonie; i suoni dei pensieri, hanno il volume di barattoli rotolanti sul selciato; perfino il pulsare del cuore pare far rumore. E così si E'; si è presenti, si vede e si ascolta, ci si lascia penetrare dalle emozioni, le si assaporano, le si vivono. Pure c'è un silenzio che ripara dai suoni forti.
Siamo al Venerdì Santo, per chi crede, un ciclico messaggio a morire a se stessi e a se stessi rinascere; a conoscere i bui delle profondità, percorrerli, superarli. Decidere di lasciarli ed elevarsi, ascendere alla Luce.
Ogni Maestro di ogni Credo, indistintamente, ci inizia allo stesso percorso: conoscere il Sé e le sue Ombre, consciamente riconoscerle e dissolverle, perdonarsi per l'ignoranza della Vita e Voler imparare a Vivere. Essere sicuri di intravedere la propria Luce e volerla espandere ed ampliare.
Perdonarsi e perdonare. Illuminarsi e illuminare. Amarsi e amare.
Sia ogni occasione, motivo di Passaggio dall'Ombra alla Luce.
Vi avvolgo in amorevole abbraccio
Vs Annamaria alias Elfa Tata Emoticon smile Emoticon heart







Foto propria: Cancelli, ombre e luci.

D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

lunedì 21 marzo 2016

Essere fortunati

Sono una persona fortunata. I giorni camminano lasciando solchi in cui seminare le proprie impronte: ogni momento è un buon momento per innaffiare i semi e pregiarsi della cura dei fiori che verranno. E' la cura del seme la gioia dell'impegno, il fiore ne è la gratificazione. Sono una persona fortunata. 

Foto: Cuba 2011
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

domenica 20 marzo 2016

Il Circo

Rammentiamoci di essere i giocolieri del nostro giorno, non sia il circo a dominare la scena, siamo noi gli attori: ogni attimo ci somiglia.

D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

venerdì 18 marzo 2016

Stralcio da "Appunti di viaggio"

Ma quanta bellezza c'è nella vita? La testa vuota e gli occhi pieni di magia: il sole e l'azzurro ad avvolgere, il verde sotto il passo e accanto; treni e auto non hanno più la potenza dei rumori propri, vagano in suoni ovattati, filtrati dal pensiero muto che galleggia nella mente e recinge ogni disturbo. E fra le volute dei suoni ovattati, l'eco dissolta di voci di bimbi, dell'abbaiare di un cane. Lontano, tutto lontano. Nel qui e ora più forti sono i colori e i profumi: legna che arde, il suo odore vellutato portato dalle ali dei passeri armoniosamente chiassosi. Foglie d'alloro, foglie verdi, foglie secche nel fruscio che palesa il passo e la distanza. Farfalle giocano, fra un germoglio e sputi di rami morti. Suoni sotto i passi, colori nell'iride. Sono nel qui e nell'ora, e mi par di essere nell'ieri e nel domani, nel Sempre. Guardo la me che viaggia nella vita, leggera, eterea, la riconosco, l'accompagno. Bimba incantata.


Stralcio da "Appunti di viaggio"
Foto: dal mio giardino
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

SANDRUS, UN SATANICO ANGELO CUSTODE di SERGIO CASAGRANDE


BREVE SINOSSI
Che Sandrus sia un angelo stravagante il lettore lo capisce dopo le prime battute. Che a questi modi singolari se ne aggiungano altri di natura profetica ci vorrà tempo. Dopo avere esalato l’ultimo respiro, Principe si accorge di avere accanto il suo angelo custode, resosi visibile. Un vecchio angelo dall’aspetto umano. Nell’attesa della sepoltura e prima di accompagnarlo in Cielo, l’Angelo risponde senza freni alle domande incalzanti di Principe defunto ma con la mente attiva. C’è una luce che illumina le situazioni e le prepara al rush finale. Gli occhi dell’Angelo descrivono persino con meticolosità certosina il funerale. Ma attenzione, il filo conduttore lungi dall’esaurirsi con questo intrigante percorso, fa scorrere rivoli di altre narrazioni che cercano di scappare dalla storia. Come i tormenti e la felicità del Santo d’Assisi o la bizzarra storia d’amore di un monaco. E nell’incertezza, in bilico tra il qua e il Là, tra serie riflessioni e ironie, si consumano le amarezze e rinascono le speranza di felicità di tutti gli esseri viventi. Al lettore la curiosità di scoprire quali amarezze e quali felicità.
COMMENTO
Sandrus, una lettura per adulti e giovani dalle menti libere. Un testo provocatorio, ironico, pungente seppur di gande umanità e simpatia. Un romanzo diverso per quel suo essere vicenda di uomini e donne che, attraverso la falsa divinazione e l’altrettanta artificiosa blasfemia, cercano disperatamente il significato profondo e immortale di un sentimento profondo ed eterno: l’Amore. Sul filo del grottesco sotteso da realtà e fantasia scorrono le comparsate farsesche del romanzo picaresco: i protervi detentori del privilegio, le beghine, i bigotti, i bei fratacchioni panciuti, le monachelle licenziose, i santi in baldoria immortale. Sullo sfondo della fiaba, un'ansia di risanamento morale, la speranza sempre viva in una palingenesi che dissolva un presente sempre più indifferente ai valori.
COME ACQUISTARLO
Il libro di Sergio Casagrande è ordinabile / prenotabile nelle più grandi librerie. Cercare nel web: MAPPA librerie youcanprint (arriverà a casa tra i 7 e i 10 giorni). È inoltre acquistabile direttamente on line su: La Feltrinelli, IBS, Mondadori, Unilibro, Libreria Universitaria, Amazon, ecc. ecc.  E' inoltre disponibile anche in lettura elettronica.

giovedì 17 marzo 2016

Tempo buono

Comunque si impegni il Tempo, illuminandolo di pensieri belli e di energie prodotte dal cuore, è un Tempo Buono.

(foto personale: Alba di casa mia)
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

Essere

C'è un pensiero che sappia dare l'addio al giorno ch'è andato e sappia dire "buongiorno " al giorno che viene? Forse no, forse ogni attimo è il giorno andato e il giorno nuovo. Forse ogni attimo è l'Essere, sempre.

(Foto personale: Alba e tramonto sulle Apuane)
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine