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Calliope

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Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

domenica 23 febbraio 2020

"Un muretto ad altezza di bimbo" di Annalisa Tacoli


Oggi si parla tanto di muri.
Muri alti, bassi, spessi, lunghi, immaginari, muri invalicabili, il muretto a secco, il muro del giardino, il muro del Pianto, il muro di Berlino, la muraglia cinese, e muro contro muro...
Allora vi voglio raccontare una storia, quella di un muretto ad altezza di bimbo.
Era un ragazzino molto normale, castano, occhi verdi, non molto alto, simpatico e
chiacchierone. Tutti gli volevano bene. Era in tutto e per tutto uno come tanti.
Lui però aveva un segreto.
Non lo sapeva nessuno, era un segreto, lui stesso non se ne capacitava.
Quel suo magico potere gli si era rivelato per caso, un giorno, mentre era là fuori. Non aveva detto niente e del resto nessuno l’aveva notato.
Ogni tanto lo si vedeva soprappensiero, sembrava preoccupato. Nemmeno lui capiva come potesse essere successo.
Giocava da solo, in uno spazio fra le case, un parcheggio con poche macchine posteggiate, ben delimitato da un muretto ad altezza di bimbo.
E quante volte gli era capitato di scavalcarlo per recuperare il pallone!
Quel giorno però era successo un fatto incredibile. Stava aspettando i cugini, non li vedeva da mesi…
Si erano sentite delle voci là fuori, di là dal muro … Sì, evviva! Erano loro...erano arrivati finalmente!
E lui si era slanciato verso quel richiamo, senza pensare a niente... il cuore in gola!
Era troppo bello! Finalmente! Che gioia!
Così, come se fosse una cosa del tutto normale, senza rendersene conto, era passato attraverso ... attraverso il muretto di recinzione, quel muretto di sasso ad altezza di bimbo!
No! Non lo aveva scavalcato. Vi era proprio passato attraverso, come se fosse di burro. Nessun rumore. Nemmeno un graffio! Sembra impossibile! Eppure...
Come poteva essere successo? Un sogno, un’impressione, un’allucinazione? Una delle sue solite esagerazioni?
Erano arrivati i cugini, lo avevano chiamato da fuori e lui.. per la grande gioia di vederli, come un fulmine, era passato di là, attraverso il muro.
Cosa da non credere, non ci credeva nemmeno lui. Strano però che nessuno se ne fosse accorto! Potere dell’amicizia?
I cugini lo avevano abbracciato, felici di rivederlo dopo tanto tempo: non avevano notato niente di particolare.
Sempre il solito Michele, vivace, allegro e un po’ sbruffone!
Gli mancava solo una ciabatta, una delle sue Crocs blu. Non fu mai più ritrovata!
Se avesse raccontato che cosa era successo, avrebbero pensato ad uno dei suoi soliti scherzi. Come quel giorno che aveva cominciato a parlare all’incontrario! Figurarsi!
“Ma dai! Sei sempre il solito! Non raccontare storie!”
Erano veramente amici quei tre cuginetti! Si volevano un gran bene!
Qualche giorno dopo aveva voluto fare una perlustrazione lungo tutto il muro.
Già, in quel punto preciso c’era una fessura ... ma niente di più.
Provò a spingere! Più forte! Riprovò di slancio! Una spallata! Il muro resisteva. Era un muro di pietra!
I cugini erano ripartiti e lui era rimasto lì, da solo. L’entusiasmo dei giochi, l’esaltazione, la spensieratezza, le corse a perdifiato ... se ne erano andati via con loro.
Lui era rimasto su in montagna dai nonni.
Quello strano potere di passare attraverso i muri era svanito, come in un sogno. O era un sogno? Chissà! Era il suo segreto! Non lo aveva raccontato nemmeno ai cugini. Solo la nonna aveva dei sospetti ... si chiedeva, preoccupata, ma dove sarà finita la ciabatta di Michele?


@Annalisa Tacoli
Autrice del Giorno Anima di Vento febbraio 2020

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