E comunque non sei qui.
Nonostante sia mattino da 3 ore
l’aria pizzica frizzante
i panni stesi al vento si ribellano
due cani senza casa si rincorrono
passa un bimbo trombettando
e una bici cigolando mi richiama
alla finestra
ma non è la stessa
da cui mi sporgevo ansiosa.
Ero capace nell’attesa a distinguere
lo spigolo della tua scarpa
fare capolino dalla piega del palazzo.
E comunque non sei qui.
La finestra di fronte mi offre un film non richiesto
ma lo guardo lo stesso.
Stende lenzuola pulite la donna
sul letto che poche ore fa l’ha vista nuda.
Incroci di cosce e braccia serrate
e mani calde e bagnate che frugano tesori privati,
lui passa da dietro e la cinge dai fianchi,
il lenzuolo cade davanti
e si accosta la porta
a celare una vita
che non è la mia.
E comunque non sei qui.
Tiro la tenda per velare la luce
torno dentro per cercare la pace
una stanza sgombra mi accoglie
c’è silenzio e ombra
un quaderno mi invita a sedermi
ma non ho sete.
Non ho fame.
Non ho voglia.
La tua sedia è ancora appesa vuota
al tuo ricordo.
Ho girato le cornici perché
parlavano troppo.
Sui muri le foto erano croci
e non volevo vederle.
La finestra del balcone è ancora aperta.
Il letto è intatto.
Neanche la polvere si appoggia più
per rispetto o per pudore,
è diventato sacro
il luogo del non amore.
@Roberta Tantillo Autrice del Giorno Anima di Vento marzo 2020
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