Deposti sul mio leggio
i fogli bianchi che attendono pazienti.
Piccoli lembi d'azzurro sbiadito nel mio cielo nuvolo,
lingue di sabbia arginano il mare che, intrappolato,
reprime l'istinto d'ondeggiare.
Il mio corpo è languido come dopo una febbre,
la mente avvolta in lacune annebbiate è caduta
nel laccio dell'inganno.
Trafitta da lapilli infuocati,
incandescenti
come le parole sputate
da bocche malvage!
Mi perdo negli oscuri paesaggi della notte che è giunta...
sbiadita la luna
come lampara spenta
di pescatori
nei mari infiniti.
Latrati
di cani impauriti
preannunciano forse
l'arrivo di un temporale
e una nuova ebbrezza mi assale.
Cammino nell'immenso
insieme alle mie vesti lacere,
avvolte d'oscurità...
e passo dopo passo,
ad una ad una si spengono
tutte le stelle del firmamento.
Il cielo si fa anima di corallo
decorato con pennellate di rosa
ed io attaccata all'aurora
madida di rugiada
m'incammino verso casa
mentre s'apre la strada
alla luce ancor biava di foschia.
E' giorno!
@Silvana La Perna Premio Parole Nuove AnimaDiVento2020
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