Triste e assonnata,
Guardo il cielo, stamane.
Su grigia nuvola
Ti ho scorto,
Vecchio aspo,
Che inesorabile, scandisci
Il passar del mio tempo terreno.
Hai ingrigito le mie tempie,
Reso incerto il mio incedere,
Senza sogni, hai dipinto
La piccola tela del mio futuro.
Con gli occhi intrisi di lacrime,
Ti ho implorato di fermarti
Di invertire il senso della tua infernale macchina,
Di svolgere a ritroso i fili ingialliti dei miei anni.
E tu, magico arcolaio,
Da arcobaleno travestito,
Hai azionato,
Con mani sapienti,
L'invisibile ingranaggio.
Nel cielo, ecco apparire, nitidi,
I fotogrammi più belli
Della mia passata vita:
Dei miei figli i primi vagiti,
Delle mie nozze, la chiesa addobbata,
Emozionante il mio primo bacio,
Scodinzolante, il mio barboncino
Che mi consola, leccandomi il viso
Perché dalle mie mani
È volato il rosso palloncino,
Sparendo lassù
Dove ora sei tu,
Mio generoso,
Compassionevole aspo.
@Tania David Premio "Parole Nuove" AnimaDiVento2020
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