Ove non gonfia il vento, l'apparenza avanza
a spasso lungo la via
a bruciar l'appartenenza
che tramuta in razza infame l'albagia.
È "tramonto" il sole, senza il clamore del domani,
che arriva
e la notte placa quel che il giorno ha reso,
nella boria delle libagioni e sfarzi
e di tutto ciò che i buoni intenti non hanno saputo frenare.
E la notte, parca di canti, chiassosi schiamazzi e canti,
si consuma nelle case,
ove le luci al di là dei davanzali, si accendono con un ritmo regolare,
come i sogni senza tempo tra i poeti di ogni età.
Ciò che preme è la convivente presenza delle genti
nell'intimo calore di un sorriso che accende la gioia,
dei bimbi grandi,
che fanno ancor memoria nei canti festosi degli infanti,
nella credente frenesia della notte,
che spillo a spillo accende le stelle del cielo,
per ritrovare in sé lontana nuove rotte.
@Stefano Panozzo Premio Parole Nuove AnimaDiVento2020
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