Lascio le sponde sabbiose
l’andare lento a riva dell’onda
ipnotico ritmo del respiro
lascio l’approdo sicuro
salpo verso l’ignoto, l’impervio
verso l’antro oscuro del cuore.
I passi lenti portano
verso un diverso silenzio
umbratile luogo
di linfe e di muschi
antichi fondali
erosi dal tempo.
Lascio l’adesso ed il poi
rivolta allo ieri
dove fu dolore e fatica
umili battaglie quotidiane
l’erba ricopre
tracce di vita che fu.
Vago a ritroso
nel tempo sospeso
risalgo il sentiero
e mi perdo
una fisarmonica
suona ancora nel vento.
Al contrario poso i piedi
in tracce di antichi viandanti
che senza rimpianto
scendevano al mare
con la stessa ansia di futuro
aspettativa di felicità.
Figlio di quelle partenze
è il mio ritorno
un risarcimento d’amore
conquista di grazia.
@Alberta Accattoli "Premio Parole Nuove AnimaDiVento2020"
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