Smarrito dinanzi all'ignoto
copro le mie ferite
con un mantello
di foglie e di rami
e sopisco le mie pene
addentrandomi nel silenzio
di un'ascesa sublime.
Per guida non ho che le stelle
ad abbracciare il mio profondo
migrante con ali leggere
tra gli stormi del vento,
mentre cerco il sentiero
capace di guidarmi
tra i sereni paesaggi
di quel mondo lontano.
Un accordo rivelato
in più sussurri al mio sentire
che mi spinge più su
di ogni bieco tormento
versi le alture arcane
di una contrada ignota
tra i chiaroscuri dell'anima.
copro le mie ferite
con un mantello
di foglie e di rami
e sopisco le mie pene
addentrandomi nel silenzio
di un'ascesa sublime.
Per guida non ho che le stelle
ad abbracciare il mio profondo
migrante con ali leggere
tra gli stormi del vento,
mentre cerco il sentiero
capace di guidarmi
tra i sereni paesaggi
di quel mondo lontano.
Un accordo rivelato
in più sussurri al mio sentire
che mi spinge più su
di ogni bieco tormento
versi le alture arcane
di una contrada ignota
tra i chiaroscuri dell'anima.
@G.Piero Donnici "Premio Parole Nuove AnimaDiVento2020"
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