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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

venerdì 26 agosto 2016

Origami




Silenzi sconfitti

divengono origami

Colori s’appoggiano

sull’anse del cuore

Laddove c’è il nulla

il tutto s’affolla.



D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine


sabato 20 agosto 2016

22450 i miei giorni vissuti finora in questo corpo...
Il ritorno
Qualcuno di Voi ha scelto di voler sapere, e io mi apro senza usare metafore come solitamente faccio per scelta e per discreta dignità. Chi mi conosce bene sa che esprimo succintamente quegli "insegnamenti" che gli ostacoli della vita hanno inciso in ogni mia fibra, senza mai violare quel che è il mio vissuto, quello appartiene solo a me, solo io so quale fatto ha divorato l'anima e con quale forza mi ha guarita. Solo io so di me. Ebbene, il periodo molto complicato fa ribollire nel mio interiore episodi che hanno lasciato impronte profonde; la tempesta solare, il dissenso di particole cosmiche, la confusione che regna in cielo e in terra, aumentano il desiderio di mettere in discussione la mia discrezione che dona adito a non pochi fraintendimenti. Diventa quanto scrivo, una lettera aperta, di chiarimento.
Non è la mia amorevolezza dimostrazione di passiva accettazione di tutto quanto mi si presenti; non è il rispetto che porto a ognuno e a ogni Cosa, supino adeguamento; non è l'umiltà di cui sempre parlo mera conoscenza del termine, tantomeno "umiltà" è "bassa quotazione". E' questo lo voglio approfondire e chiarire: umiltà è uno stato di personalità, ce l'ha chi ha vissuto e visto il proprio sangue scivolare verso la Morte e poi lo ha pazientemente raccolto goccia per goccia, ripulito, ionizzato e con certosina attenzione aggregato nelle vene e nelle arterie riportandolo alla Vita. Durante questa opera di scioglimento, dispersone, reintegrazione del Sé, quel Sé che per me è da intendere come il Sé Superiore e mai il Sé = Io (quanto fraintendimento oggi con questo Sé capito come Ego!), l'Umile ha "viaggiato" in tantissime e tantissime vite, di qui e d'oltre da avere nelle cellule tanta conoscenza, coacervata sicuramente, ma frammista nelle proprie cellule da riuscire a vedere "cose" senza muro alcuno a interferire, ma qui andrei oltre... resta l'incipit che l'Umile sa di essere "parte integrante".
Continuamente incontro una errata interpretazione della mia persona, come se autorizzassi chicchessia ad essere me secondo la propria indole, non è possibile essere qualcun altro poiché ognuno è stato ed è forgiato dal proprio vissuto; mi sta bene l'emulazione, sono Madre e pure anziana, se non ci fosse l'emulazione, l'uomo sarebbe ancora a capire come si può fare di una pietra una ruota. L'emulazione è dunque crescita grazie a esperienza altrui, è buona cosa. Non ho forse io emulato ogni mio avo per essere oggi persona in continua evoluzione/emulazione? E' buona cosa dunque, lo è, almeno, quando emulare serve a crescere, malattia è quando l'emulo vuole tenere nello stomaco l'emulato e ruminarlo all'occorrenza tenendolo ben nascosto in sé; fagocitando e prendendo il suo posto, questo no, non è buono. Torno alla lettera aperta e arrivo al dunque. Contro ogni mia discrezione, attesto che: se dico un qualcosa è perché l'ho scritto nelle pagine della mia pelle; se amo ogni persona è perché conosco il significato dell'Amore; se opero nel mondo solidale è perché conosco la Mancanza; se accolgo pazientemente ogni sopruso, è perché lo analizzo e compatisco l'usurpatore per la sua debolezza, pure non accetto di essere usata e di farlo accomodare nel giardino della mia anima; se rispetto è perché amo; se mi professo umile è perché lo sono; che pretendo rispetto perché io rispetto. Rispettare è riconoscere di essere più in alto e in più in basso, io sono più in alto e più in basso, sono nel "luogo" che ho curato con gioia e con dolore fina dalla nascita. Ciò che faccio è sempre dettato dalla Passione e dal mio Credo, se finora ho visto stracciare tanto mio lavoro, tanta mia operatività e vita, è perché ho lasciato si fraintendesse la mia apertura d'anima. E' dunque giunta l'ora che ognuno, me compresa sappia che i miei 22450 giorni vissuti, mi hanno scossa dal "troppo amare e comprendere", è il giro di volta che Amore vuole: Rispetto. Chi conosce l'amore e il rispetto non teme di essermi accanto, non si nasconde per timore di apparire una mia appendice, non si ingelosisce se una mia parola suona più colorata della sua; non mi combatte sorridendomi; non mi compatisce; non mi tiene nello stomaco, non mi nasconde. Ho aperto l'anima senza remore, l'Annamaria che tutto comprende, tutto comprende, sempre, anche quando non è compresa, e quanto confidato è riferito alla mia vita e a tutti coloro che respirano la mia stessa aria.
E' tutto. Grazie di esserci.
E ora mi preparo al settembre con tutte le attività da cui attingo la gioia di vivere: riparte il Concorso "Abbiate il coraggio di essere felici" e il "Progetto Fiaba" con la raccolta di opere per il volume d'inverno e in seguito l'"Antologia "Anime di Vento" chi mi ama... mi segua, chi non mi ama mi mandi al diavolo.  Tutto va bene comunque.