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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

sabato 29 luglio 2017

Origami del Tempo

In pieghe d'origami
s'arriccia il presente
fra i suoi spazi
alberga il passato
nelle sue forme
si svolge il domani
Il mio sempre
è piegature d'origami.

AmVezio@text&image

Storia breve dell' infermiera di paese Intro: Da "Umani per caso"

Ecco che ritorna il bel tempo del tempo brutto. Una bottiglia di vino e due fette di prosciutto come compenso per una iniezione. Ti ricordi? Mi ricordo Annam? Sì, mi ricordo quando andavo per i campi e le lunghe strade sterrate accecate di sole con in fondo il colore del mare per portare le mie mani a quei corpi sofferenti e vecchi. Non avevano soldi da darmi ma mi riempivano borse di omaggi, omaggi alimentari. 
Tornavo a casa con lo zucchero e il caffè e la bistecca appena macellata e i funghi freschi e patate e frutta.
Andavo a piedi con gli scarponcini dalla suola più volte incollata ma sempre lucidi di cromatina, il mio cappotto con la mantellina che in caso di pioggia sbottonavo dalle asole e diventava il mio ombrello. Avevo sorrisi nelle tasche dove riparavo le mani fredde e viola e chiavi di case, della mia e di quelle dei miei malati. Me le davano fiduciosi le loro chiavi, e io arrivavo puntuale all’ora di colazione per preparare un po’ di latte col caffè che offrivo loro come fosse il pasto di un re e poi li lavavo, li massaggiavo, e raccontavo cose belle per accendere un sorriso nei loro occhi spenti. Mi aspettavano, i miei malati, senza sveglie né orologi, sapevano quando era l’ora in cui sarei arrivata. E sollevavamo il corpo stanco e maltrattato dal tempo afflitto colorando di chiaro il loro momento di cure e attenzioni.
Compresse, iniezioni, bendaggi e bisturi per le zone in cancrena, sorridevano alle mie parole, ai miei racconti romanzati di fatti veri e piccoli ma ingranditi, ironizzati per suscitare il loro riso. Ridevano i miei malati e mi benedicevano, benedizioni per le mie mani calde, a bollore dicevano, le mani a bollore che risucchiavano ogni loro male e lo gettavano via, lontano dai loro corpi. Ah! I miei malati che mi consegnavano il loro dolore fisico e morale affinché lo portassi via, ad annegare nel mare, a bruciarlo nelle sere di falò sulle spiagge gremite di marinai appena rientrati dalla pesca. Mi consegnavano i loro mali e un chilo di zucchero e magari le due tazzine del servizio ormai spaiato che con cura tenevano come importanti cimeli di grande fattura nella credenza; però me le davano, con amore e malizia mi han dato due tazzine perché chissà, fuori, tornando verso casa potrei incontrare un uomo, un principe azzurro che di azzurro potrebbe colorare il mio solitario andare. Sì, è per questo che Amina mi regalò le due tazze del servizio ormai spaiato e morto di porcellana inglese; nel rigo d’oro vedeva la corona dell’immagine di me ridente insieme a un sorriso di uomo. Si dilettò a raccontarmi della perfezione di quelle dita che strinsero i manici di quella tazza che mi mostrava: dita affusolate d’uomo molto colto ed elegante, che non conosceva calli da zappatore, ma la seta delle pagine dei tomi che a getto continuo leggeva, mai affettato però se pur distinto e di buon linguaggio, dotto e forbito, uomo che per lei nutriva un grande amore nascosto eppure svelato ai quattro venti, sussurrato, urla sussurrate ai venti per un amore che mai avrebbe potuto consumare. È bella Amina mentre rievoca queste cose, si rianimano le tazze e la stanza buia e grigia di polvere antica diventa ridondante di suoni e luci a festa e fra tanti ospiti cinerei si illuminano le due figure, lei e il capitano, bello nella sua divisa bianca e blu. La mano inguantata stringe quella tazza e poi si sveste per stringere la delicata mano di Amina e l’accarezza, accarezza il viso e il ricciolo ribelle che ribelle non è, è inanellato sulla fronte a bella posta, per farsi accarezzare, e tra la ciocca e la fronte ben poco è lo spazio per poter consentire alle dita di lui di non poggiarsi sulla pelle, in un elettrico frammento di istante. Un istante lambito dal calore della mano d’uomo, sulla tenera pelle del viso di una giovane e bella Amina, istante che è rimasto impresso sul manico della tazzina e sul suo bordo l’impronta di un bacio che mai toccò la bocca di Amina.
 Amina, Amina ora sfiora la tazza con le sue dita raggrinzite dall’artrite, accarezza il bordo poi lo porta alle labbra e torna giovane donna innamorata, nel suo cuore pulsa lo stesso sangue giovane che irrora il corpo in un fremito di piacere e accende la gioia rimasta chiusa nel cassetto dei ricordi.
Quella tazza era una storia, era un film a lento tempo fermo su quel ricciolo accarezzato, su quelle dita scivolate sulla pelle del viso di giovane donna ora rugoso e spento che per un attimo si è riacceso, per il tempo del racconto si è illuminato di quel tempo fermo fra le rughe e le ha ringiovanite. E quella tazza me l’ha regalata, due tazze, l’altra è riservata a me per quando mi innamorerò di un capitano bello e colto ed elegante e con lui, fra sguardi d’intesa amorosa e lievi carezze rubate, sorseggerò il caffè.
I miei malati, quante storie belle ora racchiudono fra le piaghe cancerose i miei malati, e quanta storia mi porto a casa racchiusa in quelle tazze che non userò mai, che guardo oggi vedendo l’ieri.
Ecco che ritorna il bel tempo del tempo brutto. Una bottiglia di vino e due fette di prosciutto, oggi, come compenso ad un ago infilato nel gluteo di una donna ammalata oggi, ma che domani guarirà perché è giovane, lei è giovane e guarirà, lei l’accompagneranno le mie mani a bollore e i miei racconti sereni e le mie dita precise sulla siringa.
AmVezio@novembre 2003

martedì 25 luglio 2017

Fabius Constable & Celtic Harp Orchestra in concerto PISA 2017

Fabius Constable & Celtic Harp Orchestra saranno fra gli ospiti d'onore di due serate da non perdere .

VI INFORMIAMO CHE SONO DISPONIBILI I BIGLIETTI PRESSO LA BIGLIETTERIA DEL TEATRO VERDI DI PISA.

Sabato 09 Settembre 2017 - Teatro Verdi di Pisa : Gran Gala dal titolo " THE MUSIC OF SOUL : LA GRANDE MUSICA DA MOZART A PUCCINI "

Martedi 12 Settembre 2017 - Teatro Verdi di Pisa con l'immenso ANDREA BOCELLI " A BREATH OF HOPE : DALLO STRADIVARIO AL ROBOT "
Biglietti per la serata con Andrea Bocelli su VivaTicket IN RAPIDO ESAURIMENTO 
E' PREVISTO LO SCONTO DEL 20% PER L'ACQUISTO DEI BIGLIETTI DI ENTRAMBE LE DATE.
Fabius Constable & Celtic Harp Orchestra vi aspettano !!

Lo staff
Celtic Harp Orchestra

sabato 22 luglio 2017

Riccioli di mente

Dove va quel ricciolo di mente
quand'ombra di notte
in fugace lampo
ogn’attimo adorna
S'accosta al nucleo d'un Cosmo
-che forse è questo o forse è sconosciuto-
O forse va in rivoli d'argento
c'al Sempre ad'ogni Cosmo s'assomiglia?
Dove va
Dove va quel ricciolo di mente
quand'ombra di notte
in fugace lampo
ogn’attimo adorna
Torna fors'egli al Padre
che d'ogni Tempo n'è il Signore?
È forse il fulgore d'un pensiero l'incontro?
AmVezio@text&image

sabato 15 luglio 2017

Mi avrai

Tu mi cerchi
in attimi asfittici
-di me e di te-
Quei momenti di me
in quel momento
Mai troverai
il flusso di me
in quell'attimo:
ero lì
...
ora non più
Mi avrai
nello spazio
che traccia il confine
del Non luogo
Laddove l'istante
è compagno del Tempo
Senza tempi e confini
Nel Sempre. 



"Ali di cielo" 
ISBN 978-88-94020-27-4

AmVezio@text&image

Nel riflesso di un ricordo

Scoprii d'esser bella 
quell'attimo
al Tempo appeso
Troppo distratta
per annuire allo specchio
quando ormai fu tardi 
per dir sì al mio tempo
Scoprii di esser viva quell'attimo in cui
beffarda mi sorrise la Morte
Ebbi forza ancora
per rinnovare
il mio Sì alla Vita
Scoprii di essere me stessa
l'attimo giusto
che mi regalò
me stessa allo specchio:
ora e qui
in eterna bellezza
aldilà dello specchio
Al di là della morte del corpo.

"Anime senza ali"
ISBN 978-88-94020-27-4 

AmVezio@text&image

giovedì 6 luglio 2017

Biografie Autori: Gerardina Rainone

Gerardina Rainone nasce a Salerno nel 1962, inizia gli studi musicali presso il Conservatorio della sua città diplomandosi in Violino e Viola. Nella sua attività concertistica ha sempre prediletto i gruppi da camera alle formazioni orchestrali, con le quali ha peraltro collaborato in numerose occasioni ed anche in qualità di Prima Parte, (Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro Verdi di Salerno, Orchestra Filarmonica Partenopea etc.), sviluppando un percorso che la ha portata ad eseguire repertori poco frequentati ma interessantissimi, quali il duo violino-chitarra, il duo violino-violino e violino-viola, il trio e il quartetto d’archi e il quartetto barocco, (due violini e basso continuo). È attualmente docente della cattedra di Violino presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale di Caserta. Negli ultimi 3 anni ha ricoperto contemporaneamente il ruolo di docente di Esecuzione ed interpretazione, nonché Laboratorio di musica d’insieme per archi al Liceo Musicale. La sua passione per la poesia nasce in età adolescenziale ma è solo negli ultimi anni che la incanala in brevi ma intensi componimenti. Ha destato l’attenzione della stampa che le ha dedicato un articolo nella rivista NoiDonne a cura di Luca Benassi ed ha pubblicato a novembre 2016 il suo primo libro di poesie per Monetti Editore dal titolo “Il Pentagramma delle parole”.