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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

lunedì 20 aprile 2015

Nel Mare Nostrum

Ombre funeste non concedono lacrime per occhi assetati, oggi. Il respirare la cruda realtà, magnifica e adombra le volute del poeta, che meste si chinano nel Mare Nostrum piangente sangue.

Storia breve di treni (autismo) “Silenzi di dentro” ed. 2014

Storia breve di treni (autismo)
“Silenzi di dentro”
La via dei perché è una tondeggiante lega di metalli che magistralmente serpeggia su terre manipolate dall'essere umano. Millesettecento chilometri di binari ne raccolgono le domande, disperdono le risposte, flagellano le menti nell'attrito di ruote di ferro su binari di ferro spandendo luminose e veloci scintille dai colori dell'iride. Saranno le intuizioni, quelle scintille iridate? Non è così che si manifestano le intuizioni? O saranno le risposte o forse le domande che prendendo colore forma e suono e potenza, si impongono alla mente?
Sono le intuizioni, la tacita voce che bisbiglia all'orecchio di rimando al soffio del respiro che ha esposto nel suo silenzio, la domanda.
È così oggi che dipingo il mio spazio, penna in mano, foglio di carta riciclato (ah, quante cose già passate, finite, restano scritte sul retro di questo foglio!), seduta accanto al finestrino a percepire l' ampiezza che sfugge aldilà della coda dell'occhio. Sì, è così oggi che coloro il mio spazio di viaggio in Freccia Rossa, in compagnia di elucubrazioni su domande risposte e intuizioni. Attenta a ogni leggero suono, mi par di sentire, attraverso le vibrazioni materiche del sedile in pelle ecologica che avvolge il mio corpo, e da questo tek che sostiene la carta su cui scrivo, una preghiera, intensa, rumorosa quasi. Quasi fosse un coro di voci disordinate che vogliono essere ascoltate, forse non sono elucubrazioni le mie, oggi in questo viaggio, sono forse voci rimaste impigliate nelle materie di questo treno, e nei suoni delle voci risaltano termini frequenti:domande risposte intuizioni.
Suoni diversi per voci diverse, una unica nota le accomuna, in spazi diversi e in pause diverse su di un pentagramma di note spuntate, un unico accordo per un unico pensiero: domande risposte intuizioni. E io ascolto. Svello dalla cacofonia ogni altro fonema, e ascolto. Caduta nell'interstizio del legno, una lacrima e il suo disperato perché, perché: del mio cuore s'innalza la marea e straripa invadendo i canali delle orbite per poi stramazzare impudiche fra le ciglia, chi ero io prima di queste lacrime, chi ero io, prima. (Saranno i fiotti di luce veloci oltre il finestrino, a disperdere il viso dagli occhi annegati di lacrime e domande, saranno stazioni anonime e vocianti ad accogliere e rispondere a quest'anima che solo poco fa vedevo e sentivo annegare nel suo perché).
Come il tek su cui scivola la mia anima, avevo lisciato il mio pensiero, ogni venatura un percorso già tracciato attraversato conosciuto, tutto era perfetto, tutto consapevole. La mia vita come il tek, liscio, ordinato, poroso quanto basta per respirare, ma senza interferire con l'aspetto ordinato, essenziale. Oggi è sabato, è giorno da condividere con gli amici virtuali e non, è giorno di abbandono della routine settimanale di lavoro – casa – lavoro, è giorno di riposo e domani, domani è il giorno del pranzo con i genitori, ma prima porto l'automobile al lavaggio come ogni domenica mattina, poi un salto in pasticceria per comprare i classici bignè della domenica da portare a mia madre. Tutto perfetto, ogni venatura del tek è come leggere ogni piega della mia anima: liscia, perfetta, porosa quanto basta per respirare senza interferire con l'immagine interiore ordinata, essenziale.
Una lacrima è caduta nell'interstizio minuscolo, microscopico del tek, e si è aperto un baratro. Un sabato che ha deragliato dai binari ed è divenuto un viaggio, non un giorno, un viaggio: “ma cos'è la mia vita se non una squallida sequenza di rumorosi attimi sovrapposti ad altri?”
D'un tratto s'apre il varco della comprensione e vedo il sabato, no, non è un giorno in cui mi stacco dalla routine, il sabato ha una routine come la domenica, diversa dai cinque giorni che li precedono, ma routine. Vedo attraverso il varco dal momento in cui i miei occhi incontrano la figura piccola e colorata seduta davanti a me, e con stupore mi rendo conto che il bambino c'era anche sabato scorso e l'altro sabato e l'altro ancora, seduto sempre allo stesso posto, difronte a me, ma fino a questo momento lui faceva parte di ogni cosa delle stesse cose della mia vita, di quegli attimi sovrapposti ad altri, c'era e lo vedevo, eppure solo oggi so che c'è.
Gabriele mi ha accarezzato le dita, ha poggiato il suo indice minuscolo sull'unghia del mio dito medio e lentamente strofinato, come a voler comprendere la materia di cui è composta, poi delicatamente lascia scivolare il ditino lungo le nocche per arrivare a seguire una immaginaria linea sul dorso della mia mano. Mi ha guardato e mi ha sorriso, ci siamo guardati, un angolo di luce ci ha avvolti, e abbiamo conversato senza mai aprir bocca, mi ha mostrato se stesso raccontandosi da prima di nascere fino a questo momento, accompagnandomi istante per istante in ogni fotogramma della sua vita. Mi ha raccontato tutto, le parole silenziose fluivano come un fiume lento, e pacatamente lambivano lamia mente risvegliandola, nutrendola.
-“Vagavo gioiosamente nell'Infinito ascoltando con attenzione la voce di pensieri non nati, mi soffermavo a curiosare in particolare nelle case di alcuni umani che sui pensieri avevano costruito delle griglie, mi domandavo come potessero supporre che così facendo i loro pensieri rimanessero imbrigliati, non è proprio possibile! Il pensiero è etereo, sfugge alla materia per quanto ci si voglia costruire sopra anche una roccaforte. Sai, ne ho visitate tante di queste persone, mi sembravano fatte in serie, tutti uguali i pensieri e tutte uguali le griglie, un po' noioso per me che sono un vulcano di energie sempre in fermento. Ho vagato tanto, per più di cento anni, penso, non so con precisione, a me non è congeniale il calcolo del Tempo, e ci tengo a che non cambi mai questa mia caratteristica. Comunque ho vagato davvero tanto tanto tempo fino a che mi ha attratto un ronzio continuo che proveniva da una casa della tua città, il ronzio del “silenzio di dentro”. Non sai cosa è il silenzio di dentro? Eh, è un silenzio che “non si vede e non si sente”. Ci sono dei silenzi morbidi e colorati, ogni colore fa vibrare una nota delicata che l'orecchio non sente ma percepisce, e colui che li vive sente la sua anima cullata in una perpetua armonia, e il suo viso è luminoso e sorridente, questo si chiama silenzio che avvolge, è un silenzio buono, dona pace serenità amore, è il collegamento di ogni parte dell'essere umano con ogni parte dell'Universo. Il silenzio di dentro non ha colori e non è morbido, a un orecchio attento arriva un ronzio e il ronzio è duro, come figlio del cemento. Io dico che il silenzio di dentro è il cemento dell'anima! In quella casa della tua città, vivono due persone sane intelligenti forti, hanno un buon lavoro, una bella casa, un'automobile ciascuno e per coronare il loro benessere pensavano di avere un figlio, lo volevano bello sano intelligente come loro, un figlio che rompesse il silenzio di dentro, e in questo figlio hanno riposto ogni speranza di vita, non di sopravvivenza silenziosa liscia lineare perfetta con venature perfette come questo tek, ma una vita cullata di armonia. E sono nato, li ho scelti io, ho sentito la loro disperata cacofonia grigia, la loro disperata e muta preghiera di aiuto, li ho amati da subito, dal ronzio grigio, loro mi hanno sorriso nel silenzio che avvolge, e sono nato. Sono nato autistico, perché li amo.
Ci amiamo, armonia di note dell'Universo.”-

Ecco, la mia lacrima è risalita dal microscopico anfratto del tek e si è liberata nel Cosmo, ha prima volteggiato leggera attorno a me, disintegrando ogni sua particella per divenire sottile e fluido suono dalle venature color dell'iride, un impalpabile stralcio di arcobaleno ha illuminato il vagone del Freccia Rossa 9508. E' sabato, un giorno vivo, è caduta la polvere grigia dal suo abito, si è lanciato al di fuori del cerchio della routine di ogni giorno dagli attimi aggrappati ad altri attimi neutri ed è volato sulle ali della vita.

Avvolto da un silenzio buono avvolgo me stesso nel sorriso degli occhi di Gabriele, gli porgo una carezza sui riccioli scomposti, un lieve cenno alla sua mamma dal viso luminoso e mi incammino sul marciapiede della stazione, sono arrivato alla porta del mio giorno nuovo. Non sento voci gracchianti di altoparlanti, li percepisco al di fuori del mio corpo, sento invece armonia dai colori morbidi dentro me, tutt'attorno è più luminoso e vivo, il mio cuore canta una canzone nuova, lo sento palpitare ad ogni cambio di nota. È sabato, non voglio incontrare amici virtuali e non, mi porto lentamente lungo il viale alberato dalle fronde danzanti, voglio ascoltare il silenzio. 
Annamaria Vezio ed. 2014

D.L.22/4/41 n. 633 "Protezione diritto d'autore e diritti connessi al suo esercizio" su testo e immagine (G.U. n.166 del 16/7/41 mod. D.L 22/5/2004 n.128).



D.L.22/4/41 n. 633 "Protezione diritto d'autore e diritti connessi al suo esercizio" su testo e immagine (G.U. n.166 del 16/7/41 mod. D.L 22/5/2004n.128).

“Ottimo! Assolutamente da tener presente...” e se siamo a Roma... dove si va se non a PICNIC STORE?

Benvenuti nel PICNIC STORE!

Bar - Pizzeria - Tavola Calda - Pane - Happy Hour
I sapori genuini della cucina casalinga
In collaborazione con DOLCE PROFUMO DI CASA
5 su 5 stelleRecensito il 1 aprile 2015
Girovagando in questa zona della città ho fatto questa bella scoperta: la proprietaria Giusy mi ha deliziato con l'ottima cucina, peccato non poter provare TUTTO!
Cibo cucinato con amore e sapienza, mi ha passato con generosità la ricetta dei supplì...
Il pane aveva una ottima faccia, tutto gradevole e di buon gusto. Padrona di casa attenta alle esigenze si è dimostrata anche una amabile conversatrice...
Spero che parecchi turisti leggano questa recensione e tengano presente il locale in questione. Si mangia davvero bene e ad un ottimo prezzo!
Inoltre sono aperti fino a tardi la sera...e per chi va in giro per Roma non è cosa da poco!
  • Visitato a Marzo 2015
    • 5 su 5 stelleQualità/prezzo
    • 5 su 5 stelleServizi
    • 5 su 5 stelleCibo
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domenica 19 aprile 2015

Solitudine

Sembra la notte
e il suo respiro lento
lenire ogni arsura
ma non è così
Di notte
nel silenzio
maggiore è l'assenza
pesante è la sua mancanza
La solitudine
se pur carezza
compassionevole
raccoglie lacrima.

QUALCOSA (Qualcosa da non perdere) di Giovanni Polidoro Bernabei alias Gianni Berna

Amici buoni lettori di emozioni, Qualcosa, è un libro che consiglio vivamente, è fotogramma di Vita, della vita d ognuno.
Grazie Gianni Berna per la bella Opera.

Graffi d’unghia sopra il cielo

Il confuso cuore mio 
manda lampi intelligenti,
al corpo e all'anima comanda
passi certi ed efficienti
Eppure lacrima di sangue 
nel cavo concavo rilascia,
come fiume pazzo inonda 
ogni fibra e la scolora
Porta agli occhi della mente 
il rosso fucsia del dolore,
lo scatena come lampi
di razzi gialli scoppiettanti
È sangue sparso sopra il cielo 
graffi d'unghia sul Creato
Ogni anfratto d'esistenza
di dolor si strappa il viso
Pioggia rossa allaga il mondo 
e il confuso cuore mio
triste e morto annaspa stanco.


lunedì 13 aprile 2015

Urla del silenzio















Ho gridato alla mente
parole strascicate
a lei ho soffiato aliti di ombre
Ghirigori grigi di grigie nubi
hanno impastato il pensiero
Nello sterno grida di battaglia
e lame lucenti
han perforato e trafitto
ogni goccia di luce,
ammanettata e sporcata
l'han strusciata fra l'ombre 
Un lampo
Un tuono
Trema lo sterno squartato
e grigie nubi in ghirigori grigi
risucchiano aliti di ombre
Una goccia di luce
lava il pensiero dall'impasto
E nelle grida di battaglia
s'ode forte e roboante
la voce urlante del silenzio.

Home page Aphorism 2013

domenica 12 aprile 2015

Unione è sofferenza, è gioia, è fiducia, è sapere di essere e di esserci: ANIME DI VENTO 2015

Al bando ogni mania di successo sterile e solitario, quel che unisce fortifica!
DOPO L'OVERDOSE DI QUESTA ESSENZIALE "VITAMINA" CHE E' IL SAPERSI DARE E IL SAPERSI ACCETTARE, PENSO SIA IL MOMENTO DI SALUTARE CON AMORE OGNI ANIMA CHE HO AVUTO LA FORTUNA DI INCONTRARE NEL MIO PERCORSO, DIVERSA O CONTRASTANTE NON IMPORTA, SE CI SIAMO INCONTRATE E' PERCHE' L'UNA DONA ALL'ALTRA PARTE DI SE', E ISTRUISCE VICENDEVOLMENTE. E' IL MISTERO SVELATO DELLA VITA: SCAMBIARSI IN ARMONIA, CHE' LA VITA E' CONTINUO MOVIMENTO DI CRESCITA.
Vs Annamaria alias Elfa Tata







Antologia - Progetto Fiaba - Concorso Letterario "Abbiate il coraggio di essere felici"



Ricapitoliamo: quanto abbiamo fatto- stiamo facendo- faremo... leggete Voi predisposti all'Altro.

1 l'ANTOLOGIA: L'antologia Anime di Vento è stata la dimostrazione che sappiamo mettere a bando ogni foga di supremazia e apparenza a tutti i costi: mi reputo soddisfatta di essere stata promotrice di una azione che volge alla Comunione di Sentimenti e di Opera, e orgogliosa di avere avuto accanto AMICI PULITI come Voi. Ce l'abbiamo fatta, con la serena umiltà, tutto si può. Lo rifaremo!
2 PROGETTO FIABA: Superate feste influenze depressioni malori e malumori, ci ritroviamo qui, ognuno coi suoi fardelli pesanti o meno pesanti, con gioie, perché no? e riflessioni e decisioni sofferte o meno, partorite o in procinto; siamo qui, nella pagina nata per dar sollievo ai Bimbi con patologie gravi e alle loro mamme con sofferenza interiore e fisica generata dalla violenza familiare, argomento che non sarà mai troppo abusato giacché è insita nell'essere umano tale condizione di oppressione. La sofferenza è quindi doppia: fisica e morale, il silenzio della maturazione delle "cose" è silenzio propedeutico, non posso ancora sbilanciarmi e rendere pubblico quanto è in germoglio, vi confermo che la prossima estate ci vedrà uscire in una nuova edizione della collana "La Casa delle Fiabe" -quasi- interamente scritta da BAMBINI per i loro coetanei meno fortunati, come sempre il ricavato sarà devoluto a situazioni di bisogno descritti nell'organigramma del Progetto Fiaba, ogni particolare sarà comunicato quando ogni tassello sarà al suo posto. Perdonate la mia ritrosia a "svelare" come ho fatto fino a qualche tempo fa, ben sapete che ogni singola parte del Nostro Progetto è stata presa maneggiata rimaneggiata sfruttata utilizzata ignobilmente da qualche pedìssequo che ne fa proprio il fine e il mezzo. Quindi, fidatevi ancora di me, se lo ritenete giusto, e insieme a me attendete le evoluzioni dell' infinito viaggio delLa Casa delle Fiabe. In attesa del prossimo "nascituro" vi invito a inviare una "filastrocca" da aggiungere alle opere dei nostri bambini/ autori. 
Con amore di madre vs Annamaria alias Elfa Tata
3 CONCORSO LETTERARIO "ABBIATE IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI" Ancora una volta la Poesia ci vede uniti nello svolgere ciò che ci accomuna e che più ci piace per un REALE FINE SOLIDALE". E' con una frase di Papa Francesco che poniamo spunto ad una riflessione importantissima sulla nostra esistenza così combattuta e persa, le nostre dita-estensione dell'Anima sapranno vergare risposte o ulteriori domande, la nostra partecipazione ci consentirà di ACQUISTARE SEMI che saranno consegnati a quei popoli del Progetto che per fame invadono il nostro territorio, che per fame vedono morire i loro bimbi. E noi, la FAME non la conosciamo.
Ecco il mio papello da risorta, è per me importante comunicare con chi come me, sa che nella vita non siamo soli, ci sono ESSERI UMANI ACCANTO a noi, e ognuno: granello di sabbia all'altro congiunto, sa essere riva dove serenamente riposare e far riposare.
Vs Annamaria

sabato 11 aprile 2015

Poesie di Annamaria Vezio

Immobile l'anima celava il mio spirito di Annamaria Vezio, video di Laura Emilia Di Vincenzo

Progetto fiaba

Con i sensi fra le dita

Con i sensi fra le dita
mille luci ci rischiarano,
corpi languidi su un letto
che si cercano e appartengono
sulle note del possesso
Tu sei mia e tu sei mio
Non lo dicono le voci
per amore del rispetto
ma le cellule nel sangue
si scompongono e si uniscono
in un unico canale
e all’unisono s’incontrano
ed urlano e si affannano
nel dominio che è schiavitù
dell’esser l’un dell’altro
e non vederne differenze
Tu sei mia e tu sei mio
Son due corpi in uno specchio
che si fondono e diventano
solo sensi che s’incontrano
e si uniscono nell’anima
che nell’orgasmo 
languisce e innalza
nelle sfere dell’Universo
Sono io e tu sei tu,
ma non so dir la differenza
quando il fiato d’un tratto manca
per divenir respiro lento
che nel sonno ci accompagna.

Pelle

Pelle morbida pulsa
ogni poro è singulto
Bocche strappate all'ansimo
Polmone strilla
sotto la stretta del sangue
e annaspa nell'aria
e aria cerca
Aria è fuoco
che scintilla nella gola
è lava
che percorre il corpo
È corpo che brucia
e sul lenzuolo si scioglie.

Pelle

Dimmi bambino


Chi turba il tuo tempo?
quel livido fumoso sul braccio ...
dimmi bambino
chi disturba il tuo tempo?
Mi guardi con l’occhio socchiuso 
lo vedo il tuo tremulo sguardo
- Dimmi bambino – 
Chi disturba il tuo tempo?
Non parola né suono 
trema sul labbro
Dimmi bambino
chi disturba il tuo tempo?
Mi guardi m’innesti
nel grande pantano
mi mostri 
con posa assai mesta
mi porti per mano
E io vado laddove 
lasciasti la voce
bruciasti lo sguardo
perdesti la tempra
Insieme affondiamo 
nel bigio fumoso
a piangere invano
Vieni bambino 
vieni a cadere
nel mio abbraccio potente
Ora e mai più,
mai più nessuno
disturba il tuo tempo.

Nella pelle, dentro al ventre


Un giorno insieme e fu 
alito primo dell’Universo
sorriso immutato e lento:
Padre e Madre della Vita
Ci amammo in quel tempo 
e ogni anfratto, luce era
Nessun’ombra l’ardire aveva
d’ offuscar l’incontro
Ricordi?
Passione o forse amore vero 
ammantava i nostri corpi
Speranza nel domani?
Nessuna
eravamo un tempo fermo:
io e te nel qui ed ora
forse ubriachi e pazzi
di vivere l’Amore
Ecco, a te dedico 
le mie nuove rughe
e la pelle liscia ancora
- come pelle di bambino –
dicevi, ricordi?
Una vita ci divide 
la mia affannata e lieta
distrutta e poi ricostruita
in un sempre sagomato
La tua? Non lo so
Di certo so come ti dissi allora:
dentro al ventre ti tenevo 
e ti tengo ancora
L’amore non è scelta 
nemmeno logica e coscienza
è cellula colorata e autarchica
nella pelle s’addentra e resta
e d’anima e di corpo
fa il suo centro
Passa la vita 
si comprime nel ricordo
passando nel presente:
trova sempre te
nel mio ventre.

venerdì 10 aprile 2015

Lacrime di silenzio

Sono bugiardi certi momenti                      
che in garza sterile si celano
In sputi d'onda anomala
si schiantano
Di beffa mascherano il presente
e a te stesso incompreso
il silenzio piangi.