Guardavo
quegli occhi genuini
di bimbo fermato nel tempo
e caddi
nei meandri dell’anima,
proprio lì,
dove l’acqua scendeva lenta
e lambiva i miei piedi bianchi
e poi gorgogliava
mentre le mani affondavo
nell’ argento suo felice
Da quegli occhi di bimbo
fermato nel tempo
lacrima senza sale cadde
e scivolando sul mio petto
lavò ogni dolore,
purificò goccia a goccia il sangue
e sbiancò il mio pensiero
Unendo i colori del cielo
mi proiettò nell’arco tinto
e fra garriti di gabbiani in volo
le note mie lasciò cantare
in risa di ritrovata vita,
la mia,
nell’oscurità del tempo ormai
smarrita.
C’è il silenzio elevato
Il silenzio della preghiera
Il silenzio di quando si è vicini al Divino
Il silenzio che è il nucleo potenziale di ogni suono
E poi c’è l’altro silenzio
Disperatamente lontano da Dio
E dai nostri simili
Il silenzio dell’assenza
Il silenzio della solitudine
Quanti silenzi attorno a me
Tutti li assumo li conosco
Ma non li temo…
Uno solo è il silenzio che mi uccide
E’ il Tuo silenzio
Che si trasforma in urlo
Dentro di me
Che gonfia il cuore fino a scoppiare
Che fa desiderare il rumore
Il fragore il fracasso
Pur di sentirmi ancora vivo
Vivo ancora per sperare
Che tu rompa il Tuo silenzio
E che presto possa dire
Sottovoce in un sussurro
Scusami amore…