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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

sabato 30 gennaio 2016

Pensiero e fluidi

Il pensiero non si serve di parole, ma del fluido del cuore. Viaggia senza Tempo, è qui nell'attimo stesso del "non qui". E' questo il suo potere. Così raggiunge, nel Sempre.









D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

giovedì 28 gennaio 2016

Ali di cielo

Prefazione di Dante Maffia

Annamaria Vezio ha un’attività febbrile che svaria in mille direzioni. Ma ogni cosa a cui si dedica sente immediatamente il calore della sua anima, il pulsare frenetico della sua inquietudine tesa a risolvere concretamente alcune situazioni umane e sociali che altrimenti resterebbero dimenticate. Ma non è il caso di addentrarmi in dettagli a questo proposito, mi serviva soltanto per introdurre una persona che insieme alla scrittura ha dedicato il suo tempo e il suo spazio a qualcosa di veramente necessario. Perché ciò potesse compierlo con abnegazione e disinteresse lo si deve anche al suo animo di poeta, al sapersi guardare attorno e cogliere quei particolari che poi le lievitano dentro e le suggeriscono le parole che qui leggiamo in “Ali di cielo”.
Già il titolo ci suggerisce la propensione di Annamaria al lirismo puro, al canto, alla dimensione che scarta la pesantezza realistica (senza mai dimenticarla) e si assesta su parametri che hanno i precedenti nelle opere dei poeti soprattutto dell’Ottocento, quelli che riuscirono a raccontare gli scandagli e le accensioni del cuore con note alte e musicali, con delicatezza e precisione.
Leggendo Ali di cielo sentiamo subito la voce di una donna che non si è arresa a niente e a nessuno, che ha saputo fare tesoro delle sue esperienze e trarne la linfa giusta per distillare i versi qui presentati.
Annamaria non si è preoccupata di schierarsi con questo o quel gruppo che fa moda, di corteggiare il potere delle case editrici, o di legarsi con questa fazione o quest’altra che fa capo ai fautori del nonsense o a quelli del neoempirismo o del neo strabismo, ha scelto di condividere con il lettore ciò che gli eventi le hanno lasciato in eredità, gli strascichi di ferite e di dolore che anche quando paiono essersi rimarginati all’improvviso si riaprono e  pretendono ascolto.
Tuttavia non si lascia andare alla deriva, non cade mai nel posso del buio o della disperazione; reagisce e impone la sua vitalità, trascina e “di vita” si “colora”, come dice un suo bellissimo verso.
E’ consapevole della necessità dell’ “inganno del vento” e forse per restare coi piedi per terra, anche nel “trance” metafisico che la coinvolge, annota giorno e orario delle sue scritture, molto ravvicinate, tintinnanti come campanellini che suonano a festa, rapidi come appunti di un diario.
Si badi però che c’è sempre il Tempo, con la maiuscola, che impone il suo passo, che allarga le sue maglie e fagocita, e c’è il Cosmo, coi suoi misteri, e dunque perfino l’aurorale bozzetto si trasforma in dato ineffabile.
Ogni tanto troviamo, sia nei componimenti brevi che hanno odore di oriente, e sia in quelli più ariosi, delle parole tronche e delle rime, memore, credo, della lezione di Umberto Saba ch’era solito ripetere: “Amai la rima fiore amore la più antica difficile del mondo”.
Già, perché non inganni l’apparenza, anche là dove Annamaria sembra voler essere giocosa e sbarazzina, mette il seme del suo pensiero e l’impegno caratterizzato fortemente dal suo lavoro.
Un libro, dunque, che si fa leggere facilmente, ma che dietro le parole nasconde segni e sensi da scoprire, fluidi di una ricerca che non ha mai avuto tregua e che, ne sono certo, continuerà all’infinito, perché la poetessa ha fame di vita, sempre, anche quando ci sono problemi pesanti, anche dentro la dimensione del dolore, anche dinanzi alle montagne che vorrebbero spingerla nel burrone.            Dante Maffia

Introduzione

Mi voltai, quell’attimo giusto per vedere sfuggente una verità macchiata di ombre. Un attimo: il tempo che l’ombra seguisse l’altra ombra. Un attimo filante in cui lo spazio fra ombra e ombra, lasciò nudo lo specchio di una realtà: non io, non io son l’immagine offuscata, non son io in quello sguardo inebetito. Non son io quella donna fasciata della figura di me; quell’attimo filante fra l’ombra e l’altra, quel riflesso di specchio, ha afferrato me: me oltre l’immagine! E mi guardo ora distesa su un tavolo da obitorio mentre bisturi scuoiano con parsimonia la pelle che veste questo stupido corpo. Questo stupido involucro che vorrebbe racchiudere una essenza, una persona. Ma che persona sarei io, chi mai sarei io se conoscessi soltanto quella icona riflessa dalla mente dell’altro?
Eccola la foga di scrivere, di spalmare su carta per poi vederla, la figura animata che ho afferrato in quello sprazzo di tempo che tra ombra e ombra, è sfuggita alle macchie, che ho ghermita e fatta mia. Mia, a dispetto di ogni giorno passato a ingrigire sul corpo. Mia, a illuminare lo specchio di attimi filanti in cui lo spazio, tra ombra e ombra, lascia nuda e pura la Vita, l’Essenza, il Cielo. La me oltre l’immagine: Annamaria



mercoledì 27 gennaio 2016

E' libertà di scelta...

Il -passaggio- dal buio alla luce, dalla notte al giorno, dal sonno alla veglia, ci offre, nel suo continuum illuminato insegnamento: 
"Ogni attimo muore a se stesso e da se stesso nasce. Ogni attimo ha in sé il buio e la luce, abbiamo libertà di scelta". 


D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

lunedì 25 gennaio 2016

La parola

La parola è guarigione, la parola è malattia. 
La parola è lenimento di un'anima sofferente, 
la parola è veleno che uccide un'anima sana.
Facciamo attenzione prima di pronunciare un suono.



D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

Antonio Fatiga‎: Dolore perfetto. Commento dedicato al libro di Annamaria Vezio (Annadelmare del si)


"L'ho letto... con tutta la grazia che merita: e forse ti stupirò del mio consueto vagare tra le righe…oltre il dolore perfetto.
Oggi non piangere… lo farò io per te. In alcuni miei scritti ho parlato spesso del dolore perfetto, senza mai conoscerne l’esistenza né la provenienza.
Comprendo finalmente il significato della sua perfezione: quando dall’occhio non esce lacrima…perché in quei momenti è il cuore a fare gli straordinari. Con tutto ciò, penso anche che non scopriremo mai dove nasce e muore un dolore perfetto. Ci vorrebbero svariati misurazioni… ho forse una seconda vita, perché in questa non mi è dato catalogare, con metro di giudizio, l’esatto preventivo di quel dolore che non fa piangere… ma si ritira e si rinchiude in un fortino assediato dai corpi senza volto, cui fuoriesce l’urlo lacerante… resistere, resistere, resistere.
Dopodiché, posso anche dirti… ti odio, ti odio per avermi fatto piangere come solo un bambino sa fare.

Corpi dipinti che sembrano pietre,
legate da corde feroci…
a guizzi d’immensa follia…
a squarci di terreni remoti…
unti da lacrime scorrenti…
strumenti legati intrisi…
da una cadenza infinita…
scandita dai peccati del mondo.
Dolore perfetto.
(28 luglio 2010 alle ore 8:29)
Antonio Fatiga.

nei pressi di Roma
Commentipochi secondi fa

venerdì 22 gennaio 2016

Antologia Anime di Vento II edizione 2016

Ritorna il Progetto Antologia Anime di Vento, questa nuova edizione prevede, oltre gli spazi per la Poesia, pagine per brevi Saggi, Metafore e Aforismi. 

In base alle adesioni, sono a disposizione dalle cinque (5) alle sette (7) pagine ad Autore.
Accendiamo il motore, pronti?

Vs Annamaria alias elfa Tata


giovedì 21 gennaio 2016

Anima e corpo


Guardo, la nebulosa
che danzando s'espande
e poi s'inchina e solleva
In stretto spazio ritenta
ogni volta volute nuove
D'un corpo s'accontenta
ma aspira a larghi cieli
e dunque decide
di non uscir dai suoi canali
ma i canali stessi
nell'aere trasportare
D'unificare il sé
col suo sé volante
e del corpo che protegge
farne lo strumento.
  
 Quattro agosto 2013  h. 01, 07







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mercoledì 20 gennaio 2016

Penso

Volute di colori

i pensieri nell'aria:

inseguire se stessi

e dal sé fuggire.







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lunedì 18 gennaio 2016

La vita è miracolo. Cadi in un fosso e ti accorgi che foglie “dette” morte, sono lì apposta ad attutire le cadute; sogni figuri che angustiano la notte, e poi, la carezza di un delicato fascio di luce sussurra: “Ecco, è mattino. I brutti figuri, io li ho dissolti nella loro stessa ombra”. La vita è un miracolo. Cammini nella luce e ti abbaglia, deforma il reale, lo fonde in linee rette e di curve l’ingentilisce, lo ammanta e lo confonde. Fonde te e la tua realtà in suoni voci luci palpiti e silenzi di vita. La vita è miracolo.

D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine

venerdì 15 gennaio 2016

Dove l’acqua scende lenta


Guardavo
quegli occhi genuini
di bimbo fermato nel tempo
e caddi
nei meandri dell’anima,
proprio lì,
dove l’acqua scendeva lenta
e lambiva i miei piedi bianchi
e poi gorgogliava
mentre le mani affondavo
nell’argento suo felice
Da quegli occhi di bimbo
fermato nel tempo
lacrima senza sale cadde
e scivolando sul mio petto
lavò ogni dolore,
purificò goccia a goccia il sangue
e sbiancò il mio pensiero
Unendo i colori del cielo
mi proiettò nell’arco tinto
e fra garriti di gabbiani in volo
le note mie lasciò cantare
in risa di ritrovata vita,
la mia,
nell’oscurità del tempo ormai smarrita.




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ed. 2012 by Am Vezio

giovedì 14 gennaio 2016

Silenzi teneri

"Quando sono i teneri silenzi del cuore a far vibrare l'etere, e a divenire carezza dell'anima, il confine tra Vita e Morte, Amore e Dolore, Gioia e Tristezza, Bello e Brutto, non esistono più. Esiste solo l' Insieme, l'Amore. Il nostro con il Loro congiunto".










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Bimbi

E' nel profondo di ognuno che esiste il fuoco della vita, quel fuoco che riaccende le coscienze quando cadono nella sterilità dell'indifferenza, lo stesso fuoco che sa riaccendersi quando, aprendo gli occhi riconosce nei bimbi la luce del Mondo, l'Oro prezioso che dobbiamo custodire. 




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mercoledì 13 gennaio 2016

È nella Semplicità dei Puri, la saggezza delle Cose.









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sabato 9 gennaio 2016

Ali

Non vi è morte nelle anime, sulle ali di farfalla.



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giovedì 7 gennaio 2016

Dell' "Abito"

Nel momento in cui abbandoniamo l' "abito"  siamo percettori, in totale libertà di "ascolto" e in piena libertà di espressione. E ci si ritrova in concetti o frasi o strofe che sono la propria Verità, quella dell'Essenza, la Zona che la razionalità non corrompe, che il Rumore dell'umano non copre.


D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo/  Immagine dal Web

L'animo sensibile

L'animo sensibile è un pendolo di cristallo che oscilla o gira o si estende nella luce delle energie che gli stanno attorno, e le assorbe, e le rilascia... e tutto "vede" e tutto "sente".


D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo 

sabato 2 gennaio 2016

Persone

Ci sono persone sulla Terra
Persone utili 
Persone di comodo 
Persone scomode
Le persone utili servono 
a fare da apripista 
per il proprio altrui utile
Quelle di comodo per l'altrui 
accompagnare 
sulla scivolosa pista per l'utile
Ci sono poi le persone scomode: 
quelle che nelle piste scivolose
hanno aperto la via 
e accompagnato maternamente, 
e amorevolmente lasciato,
a nuove vie le persone 
certe di averle usate 
per il proprio utile 
e per il proprio comodo
Le persone scomode 
hanno spalle rigide e forti 
per i pesanti pesi portati
E più forti devono averle 
per pararsi dalle schegge 
dell'utile e del comodo
Le persone utili e comode 
blandiscono
Le persone scomode 
amano.

D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine