Guardavo
quegli occhi genuini
di bimbo fermato nel tempo
e caddi
nei meandri dell’anima,
proprio lì,
dove l’acqua scendeva lenta
e lambiva i miei piedi bianchi
e poi gorgogliava
mentre le mani affondavo
nell’ argento suo felice
Da quegli occhi di bimbo
fermato nel tempo
lacrima senza sale cadde
e scivolando sul mio petto
lavò ogni dolore,
purificò goccia a goccia il sangue
e sbiancò il mio pensiero
Unendo i colori del cielo
mi proiettò nell’arco tinto
e fra garriti di gabbiani in volo
le note mie lasciò cantare
in risa di ritrovata vita,
la mia,
nell’oscurità del tempo ormai
smarrita.
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