Stress e riflessione
9 novembre 2013 alle ore 14.49
Imperterrita
continuo il mio cammino sulla strada che mi fu assegnata quando ancora,
probabilmente, il granello che sarebbe diventato embrione nell'utero di
mia madre, vagava nell'etere. A volte stramazzo e mi ritrovo davanti
allo specchio e parlo alla me stanca, sola, incompresa. Miro e rimiro lo
sguardo smarrito e scendo nell'anima a cercare il lumino acceso, la
piccola fiammella che sempre ritrovo, piccola e in attesa che io la
scorga.
E, attraverso essa si palesa lo schermo della vita. Guardo l'attorno a me bisognoso di ascolto e ascolto, l'attorno a me bisognoso di essere visto, e lo guardo. Sorrido e mi risponde sorriso, abbraccio il dolore e lo faccio mio per liberare l'altro del fardello, e l'altro torna sulla sua strada sollevato. Sì, questo è il mio percorso, lo scelsi, probabilmente, quando ancora ero quel granellino nell'etere, ma allora non vidi che sarei stata umana anche io, e che anche io avrei avuto bisogno di tanto in tanto, di lasciarmi cadere e di essere rialzata. Che anche io avrei avuto bisogno di sentirmi umana, una tantum, e di essere ascoltata, abbracciata. Ma è la mia strada, l'ho scelta io, e gambe in spalla, mi porto a continuare il cammino, però, qualche volta voglio perdonarmi di essere umana e fragile. E di concedere all'anima stanca, di accorgersi che è stata rosicchiata, stressata.
E, attraverso essa si palesa lo schermo della vita. Guardo l'attorno a me bisognoso di ascolto e ascolto, l'attorno a me bisognoso di essere visto, e lo guardo. Sorrido e mi risponde sorriso, abbraccio il dolore e lo faccio mio per liberare l'altro del fardello, e l'altro torna sulla sua strada sollevato. Sì, questo è il mio percorso, lo scelsi, probabilmente, quando ancora ero quel granellino nell'etere, ma allora non vidi che sarei stata umana anche io, e che anche io avrei avuto bisogno di tanto in tanto, di lasciarmi cadere e di essere rialzata. Che anche io avrei avuto bisogno di sentirmi umana, una tantum, e di essere ascoltata, abbracciata. Ma è la mia strada, l'ho scelta io, e gambe in spalla, mi porto a continuare il cammino, però, qualche volta voglio perdonarmi di essere umana e fragile. E di concedere all'anima stanca, di accorgersi che è stata rosicchiata, stressata.
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