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Calliope

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Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

sabato 5 ottobre 2019

Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago"

Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago"
Ampio spazio al Concorso "Rime sul lago" con l'omaggio fatto all'antologia dalla giornalista Fausta Genziana Le Piane che, con le sue sagge parole ha onorato i poeti partecipanti, e il mio lavoro di organizzatrice e curatrice dell'opera.
Annamaria Vezio

Sul quel ramo del lago di Como…
Chi, sfogliando l’antologia AA VV frutto del Concorso “Rime sul lago” 2019, pensasse di trovarsi dinanzi alla solita antologia-lista di nomi che raggruppa poeti poco sostanziosi, dovrebbe ricredersi.
Da subito si percepisce che il livello dei componimenti è elevato e che su quel ramo del lago di Como si fa sul serio…Non ho mai letto un’antologia così addensante di testi degni di nota.
Lago, dunque. Il lago che è sempre quello, che opera magie: quanti contenuti, quanti significati, quante allegorie! Lago come porto sicuro, con le sue onde allargate, la nebbia, i respiri. Tutti termini, allusioni, metafore della vita in cerca di pace, di quiete, di protezione. Ecco soffermiamoci un po’ sul termine respiro, così frequente, così ricorrente in questa antologia: il respiro è legato al lago dal quale emergono appunto ghirlande di respiri. Altre citazioni: una fiamma che riempiva lo spazio di un respiro; Crepita solo un silenzio / che assorbe i respiri; Successione di respiri e di parole; respirare l’odore della terra; il residuo di un respiro, intenso respiro.
Il respiro talvolta diventa fiato – poetico e bello -, talvolta si trasforma in vento che prostra, sibila, soffia fra le fronde degli alberi, spinge le foglie cadute, porta via, gonfia le vele, scolpisce, va sul lago insistentemente, morde le parole, le risucchia. Leggiamo Stanze di vento: qui il vento è la forza irrefrenabile della vita, sia essa sole o tempesta, sia essa una lotta da affrontare o una gioia di cui godere, la vita non accetta di essere rifiutata. Fino alla bellissima chiusa: Vivo in stanze di vento / e sì, finalmente / respiro. Questo tema culmina nella poesia intitolata Il mantello del viandante in cui il vento con tono di sfida dice al viandante di essere il solo capace di liberar quel mistero dal suo fardello. Insomma, il respiro ed il vento sono spirito, vita, movimento – il vento è viaggiatore, traghettatore di un’anima, sempre legato a termini allegri (leggero, lieve, sferzante, fresco, ecc.). Si parla di coda del vento che ripete il tuo nome, cioè questo forte elemento naturale crea, dà la vita, osa. Essere nella vita significa cercare un posto per respirare, del vento ci s’innamora perfino. Questa metafora culmina nella lirica intitolata Il suo nome è poesia in cui la poesia…Non la vedi, ma la senti nel vento / che soffia leggero / come brezza che viene dal mare.
Termino con un altro sostantivo ricorrente in modo ossessivo: la parola canto, canto del lago, canto dei poeti. Che sia ninna nanna, che si accompagni al sogno o alla furia, il canto è anch’esso gioia ed è impressionante come un numero così sostanzioso di autori si sia ritrovato su questi temi comuni.
Fausta Genziana Le Piane

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