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lunedì 31 ottobre 2016
"Marika delle scotte"
Nel lettino bianco,
due occhi sporgenti
e confusi
strizzano il giorno
fra palpebre cadenti
Le mani protese
si chiudono a pugno
su perle medicanti
e lievi s'innalzano
seguendo l’onda del capo
Le perle rotolano
nella gola bagnata
dall’acqua amara
di gocce calmanti
Risatine seguono
ad urla arrabbiate
e poi ritornano e colorano
la tua voce bambina
incastrata
in un corpo di adulto
che niente domanda
ma ti comanda
Comanda alle “voci”
di dirti cose
che ti fanno impazzire
oppure gioire
Vorrei
accostarmi al tuo orecchio
e anch’io sentire
quel che hanno da dire
e rispondere male cattiva arrabbiata
quando i tuoi occhi
di paura si bagnano
e le tue mani come ali tremano
Ti guardo
Dai piedi del letto
ti mando un sorriso
e ti regalo
parole cantate
per farti sentire una voce
più umana più calda
che come musica scende
sul pensiero tuo addormentato
E lo vedo accendersi
colorarsi di vita
Se solo la voce, la mia
avesse davvero la musica
potente più delle “voci”
per darti il risveglio
canterei parole bellissime
In braccio
come una bimba ti prenderei
allontanandoti
da quel bianco lettino
e per mano ti trascinerei
in una danza gioiosa
in un rito leggiadro
di inno alla vita:
ti slegherei.
Dedicata a una degente presso ospedale "Le Scotte" Siena
1° Premio Ecumenical World Pathriarcate 2008
venerdì 28 ottobre 2016
PRENDI LE MIE MANI di Cinella Micciani
Prendi le mie mani
e stringile nelle tue.
Ho bisogno
di sentire
il tuo calore.
Ho freddo dentro.
Prendi le mie mani
e stringile nelle tue.
Voglio sentire
la tua anima
entrare nella mia.
Essere con te
un insieme
inscindibile
un’entità
indivisibile.
Prendi le mie mani
e stringile nelle tue.
Senza te mi perdo.
Sono soltanto
un pensiero vuoto
un sorriso smorto
una luce spenta.
Un niente assoluto.
Prendi le mie mani
e stringile nelle tue.
Ho bisogno
del tuo calore.
Sei la luce
che m’illumina.
La rapsodia
ch’incanta.
Il fuoco che arde
nelle mie vene.
Vivo di te e per te.
Sei emozione pura.
Goccia di rugiada
che disseta.
Respiro
di vita eterna.
Cinella Micciani
(Tutti i diritti riservati)
(Tutti i diritti riservati)
lunedì 24 ottobre 2016
L'urlo di Edvard Munch dipinto e poetato da Roberto Gallaccio
Mentre viaggio
in compagnia
di me stesso,
un urlo fa tremare
le fondamenta
di questa mia mente
ormai inquieta.
È la mia anima,
che folle si lascia andare,
ed urla con tutta
la sua forza
Il suo bisogno di
essere lasciata libera
In questo mondo
prigione .
In compagnia
di me stesso,
mentre urlo di rabbia
alla vita.
diritto d'autore (L. 633/1941)
domenica 23 ottobre 2016
mercoledì 19 ottobre 2016
Premio Internazionale di Letteratura “Abbiate il coraggio di essere felici”
Néorìa “La parola come inizio e fine di un concetto”
e
Il Giardino di Calliope
con il patrocinio di
Regione Toscana (in attesa di conferma)
in collaborazione con
MCL Toscana
Associazione culturale “Il Giglio”
Associazione culturale “Il Club dei Creativi
indicono il
Premio Internazionale di Letteratura
“Abbiate il coraggio di essere felici”
edizione 2016/2017

REGOLAMENTO
- Tutte le opere dovranno essere inviate inderogabilmente entro il 31/01/2017.
- Il concorso esclude ogni forma di lucro e destinerà parte del ricavato al progetto vEyes (virtual Eyes) – ONLUS di supporto per ricerche mediche, biomediche, bioinformatiche e genetiche, con particolare attenzione verso malattie di tipo degenerativo, che portino come conseguenza primaria ad una perdita grave del visus, fino alla totale cecità, oltre ad occuparsi di prevenzione, sempre in ambito malattie della vista, soprattutto a favore di bimbi. (http://www.veyes.it/)
- La partecipazione è aperta a tutti coloro che amano la Letteratura e prevede l’invio di testi in lingua italiana, inediti e/o mai premiati in altri concorsi. Saranno accettati anche testi in lingua straniera solo se corredati di traduzione.
SEZIONI ADULTI
A – Poesia: inviare un massimo di 2 poesie di lunghezza non superiore ai 30 versi, in formato Word, carattere Times 12, tema libero.
B – Haiku: inviare da 2 a
5 componimenti, in formato Word, carattere Times 12, attenendosi alla
regola tre versi per complessive diciassette more/sillabe, tema libero.
C – Narrativa breve:
inviare 1 testo di lunghezza non superiore alle 4 cartelle (1 cartella =
1800 battute spazi inclusi), formato Word, carattere Times 12, tema
libero, a scelta tra
– Racconto– Lettera
– Articolo giornalistico
D – Videopoesia Adulti: inviare 1 video non superiore ai 4 minuti compatibile con la piattaforma YouTube.
E – Sezione a tema: “L’amore” – inviare un massimo di 2 poesie di lunghezza non superiore ai 30 versi, in formato Word, carattere Times 12.
“Dove vediamo odio e buio, cerchiamo di portare un po’ di amore e di speranza, per dare un volto più umano alla società.” (Papa Francesco)
SEZIONI STUDENTI
F – Studenti Scuola PrimariaG – Studenti Scuola Secondaria inferiore
H – Studenti Scuola Secondaria superiore
Poesia inviare 1 poesia di lunghezza non superiore ai 30 versi, in formato Word, carattere Times 12, tema libero.
Haiku: inviare da 2 a 5
componimenti, in formato Word, carattere Times 12, attenendosi alla
regola tre versi per complessive diciassette more/sillabe, tema libero.
Narrativa breve: inviare
1 testo per classe di lunghezza non superiore alle 4 cartelle (1
cartella = 1800 battute spazi inclusi), formato Word, carattere Times
12, tema libero, a scelta tra
– Racconto– Lettera
– Articolo giornalistico.
Nelle sezioni F – G è consentito partecipare per classe oppure a titolo individuale nel solo caso in cui la classe dello studente non partecipi, riportando i dati della scuola nella scheda di adesione.
Per le classi l’insegnante deve indicare nello stesso file delle poesie:- Classe, Sezione, Scuola, e-mail e indirizzo completo della Scuola
- Nome e Cognome Insegnante, Indirizzo e-mail dell’Insegnante (se disponibile)
- Elenco degli studenti che hanno contribuito alla realizzazione delle opere inviate.
Per i concorrenti minorenni è necessaria la dichiarazione di autorizzazione alla partecipazione di chi ne esercita la patria potestà.
SPEDIZIONE DEGLI ELABORATI
La spedizione deve essere effettuata via posta elettronica inviando una unica mail, entro il 31/01/2017 all’indirizzo concorsoletterariomcl@gmail.com con oggetto “Premio internazionale di Letteratura 2016/2017, allegando:
- Scheda di adesione debitamente compilata in ogni sua parte e copia della ricevuta di versamento (sezioni A – B – C – D – E – F)
- 2 copie dei testi, in formato Word, carattere Times 12, di cui 1 anonima e 1 completa di dati anagrafici (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, e-mail dell’autore), o la video poesia.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Gli autori a parziale copertura delle spese organizzative si impegnano a versare per ogni sezione:
- Sezioni A – B – C – D – E – F: € 10 (dieci)
- Sezioni F – G – H: gratuito
- Soci MCL: gratuito
Carta PostePay n. 4023600935642183 intestata a Umberto Viliani (Presidente MCL Toscana), Codice Fiscale VLNMRT64C09D612T
GIURIA E PREMI
La Commissione giudicante è così composta:
Dante Maffia (Presidente
di Giuria): docente, scrittore, medaglia d’oro alla cultura della
Presidenza della Repubblica, candidato al Premio Nobel per la
Letteratura.
Antonella Ronzulli
(Presidente del Premio): Direttore editoriale Litho Commerciale,
Coordinatore Arti Letterarie presso Associazione culturale “Il Club dei
Creativi”, fondatrice blog culturale Néorìa “La parola come inizio e
fine di un concetto”, scrittrice, poetessa, editor
Annamaria Vezio (Presidente
del Comitato): docente scrittura creativa e arte-terapia Ministero
Istruzione, fondatrice blog culturale “Il Giardino di Calliope”,
Presidente “Progetto Fiaba”, autrice, pittrice, musicista
Anna Balsamo: Vice presidente emerita della “Camerata dei Poeti”, critica d’arte, scrittrice, poetessa
Paola Casali Grossi: preside Liceo e professoressa di lettere
Renato Fedi: poeta
Vittorio Magrini: scrittore
Fatima Finessi: operatrice culturale
Saranno assegnati per ogni sezione i seguenti premi:1° classificato: Coppa e Attestato
2° classificato: Targa e Attestato
3° classificato: Medaglia e Attestato
Dal 4° al 10°: Attestato di Merito
Attestato di partecipazione a tutti gli iscritti che ne faranno richiesta (invio telematico).
La Giuria il cui operato è
incontestabile, insindacabile e inappellabile, potrà assegnare a
discrezione ulteriori menzioni e premi.
Le poesie premiate e altre ritenute meritevoli, senza compenso alcuno per gli autori, verranno pubblicate nell’Antologia “Abbiate il coraggio di essere felici” a
cura della Litho Commerciale (sponsor ufficiale) che sarà presentata
nel corso della premiazione. La proprietà letteraria resterà comunque
dell’Autore.
CERIMONIA DI PREMIAZIONE
La cerimonia di premiazione si svolgerà a Firenze in data e luogo da definire. Tutti
gli autori sono invitati. Saranno contattati in tempo utile solo i
premiati che sono tenuti a presenziare alla premiazione. Solo in caso di
reale impedimento, i premi potranno essere ritirati da un delegato per
mezzo di dichiarazione scritta e firmata dall’autore, o spediti al
proprio domicilio (a carico del destinatario, con modalità da
concordare).
NORME GENERALI
La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata di questo regolamento.
Farà fede la data di invio della mail, in
nessun caso sarà restituita la quota versata. Non sono previsti
rimborsi per spese di viaggio e alloggio. Ai sensi del DLGS 196/2003 e
della precedente Legge 675/1996 i partecipanti acconsentono al
trattamento, diffusione ed utilizzazione dei dati personali da parte
dell’organizzazione o di terzi per lo svolgimento degli adempimenti
inerenti al concorso. Ogni autore è responsabile del contenuto delle
proprie opere. Saranno esclusi tutti i componimenti che conterranno
parole o concetti volgari, violenti, razzisti, contro ogni religione, i
componenti che superano i limiti di lunghezza, quelli spediti oltre il
termine stabilito o pervenuti senza scheda di adesione compilata o copia
della ricevuta di pagamento.
IL COMITATO DEL PREMIO
Presidente del Premio: Antonella RonzulliPresidente del Comitato: Annamaria Vezio
Presidente di Giuria: Dante Maffia
Responsabili Evento: Massimo Rinaldi – Umberto Viliani
Io ci sono
Disse l'Anima al Giorno:
"Io ci sono! Ci sono nei giorni mesti e nelle ridenti folate di vento, nei grani di pioggia e nei cocenti raggi di sole; nella gioia proclamo amore, nel dolore proclamo amore, nella mancanza proclamo amore, nell'istante fugace proclamo amore". Questo disse l'Anima al Giorno, me l'ha sussurrato all'orecchio. E siccome "amore" non è che uno stato dell'animo pulito e ripulito dal dolore, credetemi, l'amore è cosa che abbiamo tutti per corredo dalla nascita.
Annamaria Vezio
in foto: Lungarno Santarosa, Firenze
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine
"Io ci sono! Ci sono nei giorni mesti e nelle ridenti folate di vento, nei grani di pioggia e nei cocenti raggi di sole; nella gioia proclamo amore, nel dolore proclamo amore, nella mancanza proclamo amore, nell'istante fugace proclamo amore". Questo disse l'Anima al Giorno, me l'ha sussurrato all'orecchio. E siccome "amore" non è che uno stato dell'animo pulito e ripulito dal dolore, credetemi, l'amore è cosa che abbiamo tutti per corredo dalla nascita.
Annamaria Vezio
in foto: Lungarno Santarosa, Firenze
D.L. 22/4/41 n. 633 (D.L 22/5/2004 n.128) su testo e immagine
sabato 8 ottobre 2016
CONFESSIONI IN PARADISO di Sergio Casagrande
Il vecchio angelo compì con l’indice una carrellata tra le anime raccolte sotto la chioma dell’albero, i cui fiori profumati inibivano qualsiasi tipo di menzogna.
- Tu. Mi sembri impaziente di conversare. Hai superato brillantemente il turbamento dovuto alla morte terrena… infermiera se non erro. Sei davvero splendida - si lasciò sfuggire l’angelo- in quel bianco abito nuziale.
- Ti ringrazio del complimento. Ho voluto, nel giorno della mia morte terrena, ricordare il più bel giorno della mia vita, quando mi sono unita in matrimonio con il mio principe azzurro. Un uomo buono e intelligente che ha saputo trasmettermi valori e principi che, ahimè, in questi tempi sono andati purtroppo miseramente perduti.
- Cosa vuoi, sono qui per darti soddisfazione. Dimmi piuttosto: sei stata promossa caposala, grazie alla tua professionalità naturalmente.
- Alla mia abnegazione. Al trillo del campanello accorrevo fulminea, a volte scontrandomi con le mie indolenti colleghe; intuivo sempre con un certo anticipo i bisogni e le necessità dei malati. Portavo ai vecchietti il pappagallo pulito, una parola di conforto, un sorriso. Il cappellano dell’ospedale mi rendeva merito chiamandomi “La bella samaritana” e accompagnava queste sue lusinghe con dei caritatevoli pizzicotti.
- Qual era il tuo atteggiamento nei confronti dei colleghi?- chiese l' angelo.
- Irreprensibile. Un semplice saluto per pura educazione. Solo con suor Clementina qualche volta mi aprivo: la supplicavo di lasciarmi lavorare ancora una mezz'oretta alla fine del turno. Avevo dei fioretti arretrati, e poi non sopportavo tanta sofferenza. Consideravo il mio lavoro non solo una missione, ma una crociata contro il dolore.
Gli occhietti dell’angelo sembravano diventati ancora più piccoli, e con estremo disappunto si lisciò con una mano la fronte corrugata. Guardò all’insù e si accorse che i fiori di quella parte dell'albero, che sovrastavano l’anima, erano ancora in boccio e non emettevano alcun profumo.
-Ti dispiace Gisella di spostarti verso destra, di due metri? Anche quassù a volte tira una brutta aria…
L’anima dell’infermiera acconsentì alla richiesta e si avvicinò all’angelo.
- L’età a volte mi fa dei brutti scherzi, il mio udito non è più quello di un tempo, mi potresti per cortesia ripetere tutto dall’inizio? Vediamo... il brillante esito dell’esame…
- E’ stata una scelta di vita - rispose l’anima, schiarendosi la voce- ci sono arrivata per gradi.
- Un po’ alla volta, intendi dire?
- No, proprio per gradi, nel senso geometrico.
- Non afferro il nesso.
- Semplice, ho utilizzato l’apertura delle cosce.
- Ampiezza determinata dall’avvenenza dei dottori?- L’angelo si guardò attorno per controllare se ci fossero anime minorenni.
- Non capisco.
L’angelo aveva invece compreso alla perfezione, ci voleva ben altro per confondere una vecchia volpe come lui, ma era sua intenzione che la narrazione fosse la più chiara possibile in modo tale da renderla di facile comprensione anche alle anime candide. “ Ma ce ne saranno ancora?” pensò.
- È lapalissiano: - continuò l’anima della giovane infermiera- geometria applicata. L’angolo acuto lo riservavo ai medici del pronto soccorso, ancora alle prime armi. Il retto era destinato ai dottori di mezza età, dai trentacinque ai quaranta, pronti al decollo. Erano decisi a tutto, non potevano commettere errori, la concorrenza era spietata. Importanti erano le raccomandazioni, le conoscenze politiche, le relazioni sociali. Ho conosciuto un medico niente maluccio a letto e amico del Presidente della Provincia che si è visto stroncare la carriera a causa dell’aspetto da lavandaia della moglie. Riguardo l’angolo piatto, questo lo utilizzavo prevalentemente con i dottori di un certo nome, che avevano ottime possibilità di arrivare in vetta. Dovevo prendere delle precauzioni però: queste amicizie influenti potevano provocare ingiuste gelosie e invidie alle mie meno fortunate e bruttine colleghe di lavoro.
- E l’angolo giro?- domandò l’angelo divertito, facendosi partecipe della curiosità delle anime presenti.
- Oh, quello era un’esclusiva del Primario! Quel genio arrampicatore prediligeva ampi spazi; tra l’altro era un viziosetto ed era mio preciso dovere agevolarlo. A un primario, costi quel che costi, non si può dire mai di no.
- Tutto quindi è andato per il meglio.
- Sì, dopo naturalmente la benedizione.
- Del Cappellano dell'ospedale?
-No, il Cappellano era un prete modesto, si accontentava di pochi e furtivi pizzicotti. Il mio uomo era un monsignore ricoverato al reparto urologia, affetto da doppia orchite. Si è trattato di un breve e toccante saluto. Una prolungata e languida carezza alla sua parte malata sotto le lenzuola in cambio della benedizione e … di una buona parola.
- A questo punto hai trovato la strada giusta, in discesa…
- La coscienza me l’avrebbe suggerita, ma la vita nel frattempo si era fatta più cara, il motorino per il maggiore dei miei figli, i jeans e le scarpe firmate, i cellulari… i miei figli sarebbero cresciuti con forti complessi.
- E tuo marito?
- Chi, quel cornutone di metalmeccanico? Portava a casa mille e duecento euro al mese, quando non era in cassa integrazione…
- Prima hai accennato alla mezz'oretta di extra.
- Un innocuo arrotondamento. Ero stata contattata da due titolari di agenzie di Onoranze Funebri, li dovevo avvertire tempestivamente quando un ammalato di un certo tipo si stava aggravando. Era molto seccante, ma a volte dovevo aspettare più del previsto. L’accordo prevedeva un annuncio gestuale all'agenzia davanti all’ospedale, indicando con le dita il numero dei decessi, e una solerte comunicazione telefonica all’impresario più distante e sfortunato. Quest’ultimo, che era anche un fiorista, nonostante la distanza che separava la sua agenzia dall’obitorio, a volte, mettendo a frutto il suo acume, riusciva a soffiare l’affare: i suoi meriti erano indiscussi. Nel momento supremo della morte arrivava come fosse stato un caso, indossando un abito nero. Rimaneva in disparte dai parenti del defunto, muto, con un volto scosso dal dolore e dal patimento. Solo quando il prete alzava lo sguardo al soffitto pregando il Signore di accogliere con misericordia l’anima peccatrice, l’impresario, dopo aversi asciugato le lacrime, sprofondando nella vergogna, sussurrando, balbettando da consumato attore, dopo un breve accenno all’ineluttabilità della morte e al destino ingrato che accompagna tutti gli uomini migliori, mormorava: < Penserò a tutto io, non dovrete muovere neppure un dito… il povero… amava tanto i fiori, vero?>
- Brava Assunta! La tua è stata un’esposizione davvero esauriente, e ne terremo debito conto. E adesso avanti un'altra...
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