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giovedì 12 dicembre 2019
mercoledì 6 novembre 2019
IL CASTELLO D’AVORIO di Marianeve Casciello
Arroccato nella torre d’avorio,
altero ed algido,
lasci che scivoli via
come brina dissolta al primo sole.
Non un battito di ciglia
né un mezzo sorriso,
con le labbra serrate e il mento alto
aspetti la mia resa.
Ma quante e tante volte
non hai dato al cuore mio
la cura ed il rispetto meritato.
Centellinavi attimi di gioia
tra gocce di presenza,
e mi hai insegnato
a godere la tua assenza.
Dalla tua roccaforte,
dall’alto delle posizioni e supposizioni,
che gelosamente conservi
tra tesori d’oriente e perle rare,
imperturbabile lasci che scivoli via,
in fondo sono poca roba per te.
Raccolgo in fretta frammenti di cuore,
li ripongo con cura in ceste di dolore,
a te regalo lembi di disprezzo,
mentre di buona lena
inizio il viaggio mio senza di te.
@Marianeve Casciello Autrice del Giorno -Anima di Vento- novembre 2019
"Canzone ruffiana" di Marianeve Casciello
Una canzone ruffiana
bussa alla porta dell’anima,
piuma d’angelo accarezza la pelle
tra seta indiana e colori di cielo,
pelle che odora d’antico
e sapore di te dentro me.
Accolgo la tua essenza
mentre sgrano note stonate,
una lacrima scivola
furtiva e schiva
tra le pieghe di noi.
@Marianeve Casciello Autrice del Giorno -Anima di Vento- novembre 2019
martedì 5 novembre 2019
"Inverno ed estate" di Laura Segantini
Inverno ed estate
mi scorrono accanto...
Qualche volta guardo
nei calici dei fiori,
cercando una qualche risposta.
Ancora ed ancora,
mio lontano amato,
ti scambio con le immagini,
evanescenti dei sogni.
Dove tu ridi,
e parli sommesso.
E sempre mi conduci
con te,
nel sole e nel vento.
@Laura Segantini Autrice del Giorno -Anima di Vento- novembre 2019
mi scorrono accanto...
Qualche volta guardo
nei calici dei fiori,
cercando una qualche risposta.
Ancora ed ancora,
mio lontano amato,
ti scambio con le immagini,
evanescenti dei sogni.
Dove tu ridi,
e parli sommesso.
E sempre mi conduci
con te,
nel sole e nel vento.
@Laura Segantini Autrice del Giorno -Anima di Vento- novembre 2019
sabato 2 novembre 2019
"Sola" di Maria Salvatrice Chiarello
Lontani echi di fresca giovinezza
riverberano sul mio volto stanco.
Di cosa parlano i tuoi silenzi,
i tuoi grandi occhi chiari.
Sotto le stelle mi guardi e taci,
non è pudore… non è paura.
Le tue parole,
prigioniere tra il cuore e la ragione
cercano libertà.
hanno voglia di volare.
Afferro un lembo di cielo
la nostra pellicola gira all’incontrario,
che strano!
ritroviamo i nostri sorrisi,
la voglia di vivere.
Dura poco il sogno,
il vento d’autunno porta con sé
le foglie morte
tutto ritorna nell’oblio.
@Maria Salvatrice Chiarello
Autrice del Giorno -Anima di Vento- novembre 2019
venerdì 1 novembre 2019
"Mi manchi" di Rosanna Giordano
Mi manchi...
manchi nei giorni tristi
e in quelli gioiosi,
quando le mie preghiere
erano rivolte a Dio
e tu eri con me...
manchi nei giorni tristi
e in quelli gioiosi,
quando le mie preghiere
erano rivolte a Dio
e tu eri con me...
Ho il desiderio profondo
di riunirmi a te
come un tempo...
Quel tempo lontanissimo…
Dove l’amore era il nostro pane
Dove anche Dio era felice di noi...
Dove il sole scaldava i nostri giorni
E la luna illuminava le nostre notti buie
Dove le stelle brillavano di gioia
E la natura ci nutriva di incantevoli colori...
Ho voglia di toccare le tue mani e
di non lasciarle mai più
Di tenerti dolcemente tra i miei respiri
Di sentire la tua soave melodia…
Di accarezzare il tuo cuore...
Ho voglia di incontrare Dio
La Sua luce e il Suo amore…
come un tempo...
Quel tempo lontanissimo…
Dove l’amore era il nostro pane
Dove anche Dio era felice di noi...
Dove il sole scaldava i nostri giorni
E la luna illuminava le nostre notti buie
Dove le stelle brillavano di gioia
E la natura ci nutriva di incantevoli colori...
Ho voglia di toccare le tue mani e
di non lasciarle mai più
Di tenerti dolcemente tra i miei respiri
Di sentire la tua soave melodia…
Di accarezzare il tuo cuore...
Ho voglia di incontrare Dio
La Sua luce e il Suo amore…
…E di farlo insieme a te.
"Due Novembre" di Maria Recupero
Dietro un grande cancello
una distesa di croci
un passo lento
uno sguardo
a una lapide muta,
finisce lì la vita,
sogni e speranze
di un tempo finito.
Una nuvola nera
oscura il sole
e poi giù il temporale
la tristezza impera
fra monumenti e fiori.
Coscienza e rimpianti
arrivati troppo tardi,
nel silenzio assordante
non ci sono più risposte,
una foto scolorita guarda
ormai senza vita.
una distesa di croci
un passo lento
uno sguardo
a una lapide muta,
finisce lì la vita,
sogni e speranze
di un tempo finito.
Una nuvola nera
oscura il sole
e poi giù il temporale
la tristezza impera
fra monumenti e fiori.
Coscienza e rimpianti
arrivati troppo tardi,
nel silenzio assordante
non ci sono più risposte,
una foto scolorita guarda
ormai senza vita.
@Maria Recupero Autrice del Giorno - Anima di Vento- ottobre 2019
martedì 29 ottobre 2019
"Pensiero al tramonto" di Vincenzo Lagrotteria
Tramonto col manto
rosso dorato,
tu porti lontano
la realtà del giorno,
non il pensiero
e neanche il tormento,
nel mio cuore lasci
solo la speranza,
di poter rivedere
sorger l'aurora dorata.
A te notte miro
con entusiasmo,
in quel silenzio
del tuo buio,
sento un cuore pulsare
sembra esser sereno,
quello dell'amata
a me vicino.
Alla sorella luna
affido la speranza,
a far sì che sia
di sogni travagliata,
paure, amori, ricordi
di altra remota vita,
forse vissuti
o, vanamente pensati,
come le stelle
all'alba svaniti.
@Vincenzo Lagrotteria Autore del Giorno -Anima di Vento- ottobre 2019
giovedì 24 ottobre 2019
COME ALL'ALBA SORGE IL NUOVO GIORNO di Pasquale Vulcano
E sento solo l'eco di quel canto
garrulo delle rondini nel cielo
terso d'estate, che ora vieta un velo
di nubi nere e sfuma il dolce incanto
garrulo delle rondini nel cielo
terso d'estate, che ora vieta un velo
di nubi nere e sfuma il dolce incanto
d'albe radiose e di tramonti accesi
del sole nell'azzurro del mio mare:
vivi colori all'orizzonte appesi;
presto quel rosso in fondo là scompare!
Sconfitto il sole, il buio tosto appare;
s'invola il mio pensiero nel ricordo
di quei momenti belli che mai scordo,
bocconi amari ingoio nel rimpianto!
del sole nell'azzurro del mio mare:
vivi colori all'orizzonte appesi;
presto quel rosso in fondo là scompare!
Sconfitto il sole, il buio tosto appare;
s'invola il mio pensiero nel ricordo
di quei momenti belli che mai scordo,
bocconi amari ingoio nel rimpianto!
Ma come all'alba sorge il nuovo giorno,
mi pongo col sorriso e la speranza
di vita nuova da girarmi attorno
e delle foglie al vento vedo danza
che m'incatena e cerco con costanza,
dell'autunno i sapori ed i colori
intensi e nuovi, e quei tenui tepori
atti a calmar l'angoscia senza il pianto!
mi pongo col sorriso e la speranza
di vita nuova da girarmi attorno
e delle foglie al vento vedo danza
che m'incatena e cerco con costanza,
dell'autunno i sapori ed i colori
intensi e nuovi, e quei tenui tepori
atti a calmar l'angoscia senza il pianto!
@Pasquale Vulcano Autore del Giorno Anima di Vento ottobre 2019
lunedì 21 ottobre 2019
"Madre Terra" di Annamaria Vezio
Non riesco
non smetto
fluido l'inchiostro
sul foglio saetta
M'impone vergare
del nero colore
la vergine pagina
A me stessa fa dire
quanto anch'io
vorrei non sapere:
è l'ora del Mondo
che Pace agogna
e in guerra
le carni affonda
Nella ferocia increspa
infiammate onde
dal Ventre sanguina
lacrime funeste.
non smetto
fluido l'inchiostro
sul foglio saetta
M'impone vergare
del nero colore
la vergine pagina
A me stessa fa dire
quanto anch'io
vorrei non sapere:
è l'ora del Mondo
che Pace agogna
e in guerra
le carni affonda
Nella ferocia increspa
infiammate onde
dal Ventre sanguina
lacrime funeste.
sabato 19 ottobre 2019
"Attesa del nuovo giorno" di Elisa Mascia
Ogni giorno l'attesa è vana,
l'intento di un improvviso ritorno
che è certo come aria d'intorno
non ci sarà, oh anima lontana.
Eterna è l'alba e il sole
con il chiaror della mattina
ogni angolo di terra illumina,
si espande il profumo dalle aiuole
che speranza mai delude
a colui che in essa ripone fiducia
pur se I'm cuor passione brucia
e ogni dí suo amor dischiude.
Novello germoglio ardimentoso
promessa di un giorno meraviglioso.
l'intento di un improvviso ritorno
che è certo come aria d'intorno
non ci sarà, oh anima lontana.
Eterna è l'alba e il sole
con il chiaror della mattina
ogni angolo di terra illumina,
si espande il profumo dalle aiuole
che speranza mai delude
a colui che in essa ripone fiducia
pur se I'm cuor passione brucia
e ogni dí suo amor dischiude.
Novello germoglio ardimentoso
promessa di un giorno meraviglioso.
giovedì 17 ottobre 2019
"Scende la sera" di G.Piero Donnici
Nell'imbrunire di ogni pace
scende la sera
danzando alla magia
di un'ombra luminosa
e tace ogni pensiero
rapito dal vento
che spazia la campagna.
Scende la sera
spargendo i suoi frammenti
nei solchi del crepuscolo,
dove ogni respiro
è già mite preghiera
incatenata con stupore
all'agonìa del giorno
in presagio di indicibili sogni
tra diffuse coltri di silenzio.
scende la sera
danzando alla magia
di un'ombra luminosa
e tace ogni pensiero
rapito dal vento
che spazia la campagna.
Scende la sera
spargendo i suoi frammenti
nei solchi del crepuscolo,
dove ogni respiro
è già mite preghiera
incatenata con stupore
all'agonìa del giorno
in presagio di indicibili sogni
tra diffuse coltri di silenzio.
@G.Piero Donnici Autore del Giorno - ottobre 2019 Anima di Vento -
martedì 15 ottobre 2019
Un libro a Natale (pro Aism)
I ragazzi sono il nostro futuro, noi adulti abbiamo la possibilità di accompagnarli per un pezzo di strada, mostrare loro l'immenso che hanno "dentro" di cui non sono ancora coscienti. Gran merito appartiene ai genitori che coltivano tali germogli, e altrettanto ai docenti che ne curano la crescita. La collana "La casa delle Fiabe" ha avuto la gioia, che si perpetua, di aver "spronato e riconosciuto" - l'immenso di dentro - di giovanissimi poeti e narratori a cui le gratificazioni alla loro opera non sono mancate e non mancheranno...
Nell'ultima edizione "Di sogni è la danza del cielo" giovani, giovanissimi e adulti insieme per un aiuto ai bimbi e a coloro che li curano, con un libro per Natale si può...
Tutti siamo invitati a fare di un nostro talento un veicolo per alleviare un dolore, anche un piccolo gesto ma sufficiente per far nascere un sorriso.
"Il mondo che viviamo è adesso, se abbiamo qualcosa da dare, diamolo ora."
Annamaria Vezio
"Figli di nessuno" di Rosanna Bruschi
Quella luce che sfiora il viso
quel pianto che ridona la vita.
Giorni che passano, notti insonni.
Mesi vissuti insieme nell’amore.
Anno dopo anno qualcosa cambia.
Sono figli di nessuno fra
litigi e solitudine.
Figli senza colpa.
Senza motivo, strappati da un abbraccio
portati via nel cuore della notte.
Quando ad intervenire sono
quel pianto che ridona la vita.
Giorni che passano, notti insonni.
Mesi vissuti insieme nell’amore.
Anno dopo anno qualcosa cambia.
Sono figli di nessuno fra
litigi e solitudine.
Figli senza colpa.
Senza motivo, strappati da un abbraccio
portati via nel cuore della notte.
Quando ad intervenire sono
fogli di carta, sentenze assurde.
Nati e vissuti nel nulla, condivisi
come figli di nessuno.
Un giorno
un attimo
tutto crolla
persi e mai più figli
come figli di nessuno.
Un giorno
un attimo
tutto crolla
persi e mai più figli
di nessuno.
giovedì 10 ottobre 2019
È viva l’anima mia
Se solo tu volessi
Ti libreresti in volo
e senza colpa e senza dolo
planeresti
dei papaveri sulle dormienti distese,
turbinando sotto volte di stelle accese…
Se ti liberassi
del grave mormorio del Mondo
e quindi ti sciogliessi
dai lacci del vile terreno girotondo,
brilleresti di ogni colore sfavillante,
danzando su note di melodia splendente…
Tu puoi!
Seppur di melanconia
in struggente afflato,
Urla tutto il tuo fiato
Di luce e di Armonia:
Respira, Anima mia!
@Manelia Manelia Autrice del Giorno -ottobre 2019 Anima di Vento-
lunedì 7 ottobre 2019
"Anima sola" di Giulia Guarnaccia
Giace cuor mio senz'ali in una notte senza tempo.
Oscura il mio greve passaggio un sole nero ubriaco di mondo...
Da riva a monte rivendico le mie perdute ali,
e pur se mi si grida folle non sazio di stoltezza il mio tragico rimpianto.
e pur se mi si grida folle non sazio di stoltezza il mio tragico rimpianto.
E mi domando:
Chi son io adesso???
Cosa mi è concesso???
Dove il mio triste vagar troverà dimora e non verrà vigliaccamente ripudiato???
Chi son io adesso???
Cosa mi è concesso???
Dove il mio triste vagar troverà dimora e non verrà vigliaccamente ripudiato???
Alla fonte del Dio vivente
io mi accingo a bere
come mendicante errante
che vuol dissetarsi l'anima della sua mondana pena...
io mi accingo a bere
come mendicante errante
che vuol dissetarsi l'anima della sua mondana pena...
Riposo su alture a tratti spoglie e altre variopinte,
tra gelsomino e rose selvatiche,
e non mi accorgo che si va accorciando sulla pellicola che stiamo girando a poco a poco
tra gelsomino e rose selvatiche,
e non mi accorgo che si va accorciando sulla pellicola che stiamo girando a poco a poco
la mia terrea "scena".
Giace cuor mio senz'ali in una notte senza tempo.
Rimane muto il mio avanzar tra barlume di luce e placido inevitabile emblematico disincanto...
Chi sono io???
Sapere no.
Non mi è concesso...
Scalerò ripidi silenzi
rifiuterò ogni compromesso!
Sarò stella di cielo forse, chissà...
O semplicemente del suo celeste passaggio
"sarò semplicemente IO"!!!
Sarò il più indimenticabile
lacrimoso
"Addio",
e a lasciare questo mondo lo sai..
"ci vuole CORAGGIO".
Sapere no.
Non mi è concesso...
Scalerò ripidi silenzi
rifiuterò ogni compromesso!
Sarò stella di cielo forse, chissà...
O semplicemente del suo celeste passaggio
"sarò semplicemente IO"!!!
Sarò il più indimenticabile
lacrimoso
"Addio",
e a lasciare questo mondo lo sai..
"ci vuole CORAGGIO".
Giace cuor mio senz'ali in una notte senza tempo.
Oscura il mio greve passaggio un sole nero ubriaco di mondo..
Da riva a monte rivendico le mie perdute ali,
e pur se mi si grida folle non sazio di stoltezza il mio tragico rimpianto.
e pur se mi si grida folle non sazio di stoltezza il mio tragico rimpianto.
E mi domando :
Chi son io adesso??
Cosa mi è concesso???
Dove il mio triste vagar troverà dimora e non verrà vigliaccamente ripudiato????
Chi son io adesso??
Cosa mi è concesso???
Dove il mio triste vagar troverà dimora e non verrà vigliaccamente ripudiato????
Alla fonte del Dio vivente
io mi accingo a bere
come mendicante errante
che vuol dissetarsi l'anima della sua mondana pena..
io mi accingo a bere
come mendicante errante
che vuol dissetarsi l'anima della sua mondana pena..
Riposo su alture a tratti spoglie e altre variopinte,
tra gelsomino e rose selvatiche,
e non mi accorgo che si va accorciando sulla pellicola che stiamo girando a poco a poco la mia terrea "scena".
tra gelsomino e rose selvatiche,
e non mi accorgo che si va accorciando sulla pellicola che stiamo girando a poco a poco la mia terrea "scena".
Giace cuor mio senz'ali in una notte senza tempo.
Rimane muto il mio avanzar tra barlume di luce e placido inevitabile emblematico disincanto ..
Chi sono io???
Sapere no.
Non mi è concesso..
Scaleró ripidi silenzi
rifiuteró ogni compromesso!
Sarò stella di cielo forse, chissà..
O semplicemente del suo celeste passaggio
"sarò semplicemente IO" !!
Sarò il più indimenticabile
lacrimoso
"Addio",
e a lasciare questo mondo lo sai..
"ci vuole CORAGGIO".
Sapere no.
Non mi è concesso..
Scaleró ripidi silenzi
rifiuteró ogni compromesso!
Sarò stella di cielo forse, chissà..
O semplicemente del suo celeste passaggio
"sarò semplicemente IO" !!
Sarò il più indimenticabile
lacrimoso
"Addio",
e a lasciare questo mondo lo sai..
"ci vuole CORAGGIO".
@Giulia Guarnaccia Autrice del Giorno -ottobre 2019 Anima di Vento-
sabato 5 ottobre 2019
Il Giardino di Calliope: Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago"
Il Giardino di Calliope: Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago": Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago" Ampio spazio al Concorso "Rime sul lago" con l'omaggio fatto all'anto...
Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago"
Dalla Capitale, onori a "Rime sul lago"
Ampio spazio al Concorso "Rime sul lago" con l'omaggio fatto all'antologia dalla giornalista Fausta Genziana Le Piane che, con le sue sagge parole ha onorato i poeti partecipanti, e il mio lavoro di organizzatrice e curatrice dell'opera.
Annamaria Vezio
Sul quel ramo del lago di Como…
Chi, sfogliando l’antologia AA VV frutto del Concorso “Rime sul lago” 2019, pensasse di trovarsi dinanzi alla solita antologia-lista di nomi che raggruppa poeti poco sostanziosi, dovrebbe ricredersi.
Da subito si percepisce che il livello dei componimenti è elevato e che su quel ramo del lago di Como si fa sul serio…Non ho mai letto un’antologia così addensante di testi degni di nota.
Lago, dunque. Il lago che è sempre quello, che opera magie: quanti contenuti, quanti significati, quante allegorie! Lago come porto sicuro, con le sue onde allargate, la nebbia, i respiri. Tutti termini, allusioni, metafore della vita in cerca di pace, di quiete, di protezione. Ecco soffermiamoci un po’ sul termine respiro, così frequente, così ricorrente in questa antologia: il respiro è legato al lago dal quale emergono appunto ghirlande di respiri. Altre citazioni: una fiamma che riempiva lo spazio di un respiro; Crepita solo un silenzio / che assorbe i respiri; Successione di respiri e di parole; respirare l’odore della terra; il residuo di un respiro, intenso respiro.
Il respiro talvolta diventa fiato – poetico e bello -, talvolta si trasforma in vento che prostra, sibila, soffia fra le fronde degli alberi, spinge le foglie cadute, porta via, gonfia le vele, scolpisce, va sul lago insistentemente, morde le parole, le risucchia. Leggiamo Stanze di vento: qui il vento è la forza irrefrenabile della vita, sia essa sole o tempesta, sia essa una lotta da affrontare o una gioia di cui godere, la vita non accetta di essere rifiutata. Fino alla bellissima chiusa: Vivo in stanze di vento / e sì, finalmente / respiro. Questo tema culmina nella poesia intitolata Il mantello del viandante in cui il vento con tono di sfida dice al viandante di essere il solo capace di liberar quel mistero dal suo fardello. Insomma, il respiro ed il vento sono spirito, vita, movimento – il vento è viaggiatore, traghettatore di un’anima, sempre legato a termini allegri (leggero, lieve, sferzante, fresco, ecc.). Si parla di coda del vento che ripete il tuo nome, cioè questo forte elemento naturale crea, dà la vita, osa. Essere nella vita significa cercare un posto per respirare, del vento ci s’innamora perfino. Questa metafora culmina nella lirica intitolata Il suo nome è poesia in cui la poesia…Non la vedi, ma la senti nel vento / che soffia leggero / come brezza che viene dal mare.
Termino con un altro sostantivo ricorrente in modo ossessivo: la parola canto, canto del lago, canto dei poeti. Che sia ninna nanna, che si accompagni al sogno o alla furia, il canto è anch’esso gioia ed è impressionante come un numero così sostanzioso di autori si sia ritrovato su questi temi comuni.
Fausta Genziana Le Piane
"Notte d'incanto" di Renato Fedi
È nel tuo respirar lieve
che questa notte s’intona al soffio tenero del vento
e, romanza, vola a cantar l’ore passate.
che questa notte s’intona al soffio tenero del vento
e, romanza, vola a cantar l’ore passate.
Notte che è afflato,
che nel fluir dell’aria porta via tutti i sospiri
dell’amor perduto tra braccia e mani a fondersi,
colato nell’umido sapore di baci appassionati.
che nel fluir dell’aria porta via tutti i sospiri
dell’amor perduto tra braccia e mani a fondersi,
colato nell’umido sapore di baci appassionati.
È nei tuoi capelli sparsi
che questa notte riannoda del desiderio l'onda,
che è rete gettata per ancorare il cuore.
che questa notte riannoda del desiderio l'onda,
che è rete gettata per ancorare il cuore.
Notte di vincolo
che custodisce in seno
della passione spasmi e sospiri,
presi nell’altalena del donarsi il tempo.
che custodisce in seno
della passione spasmi e sospiri,
presi nell’altalena del donarsi il tempo.
È nel tuo riposo
che questa notte è il mio buio acceso.
che questa notte è il mio buio acceso.
@Renato Fedi Autore del Giorno ottobre 2019 Anima di Vento
sabato 28 settembre 2019
"PRESTO SARA' TEMPORALE" di Roberto Busembai (errebi)
Sono gabbiani, quelli bianchi, che volano nel cielo,
sono gabbiani , quelli che navigano sulle acque
anche quando le onde si infrangono nel fragore
del silenzio che il mare le consola.
Sono gabbiani , quei volatili che s'alzano
al mio camminare sulla spiaggia vuota
del sapore di un calore, che non è l'estate,
ma un sentimento vacuo
che si infrange nelle vestigia di un cuore
pazzo di dolore, come il vento
in tempesta che alza l'umida rena,
e nell'occhio va a posare,
il pulviscolo del pianto che non vuole
mai cessare.
Sono gabbiani bianchi i miei pensieri,
bianchi e puri di colore e di sapore,
nudi come un cuore che consola
per far si che la speranza viva,
oltre quel confine scuro
che di sicuro presto sarà temporale.
sono gabbiani , quelli che navigano sulle acque
anche quando le onde si infrangono nel fragore
del silenzio che il mare le consola.
Sono gabbiani , quei volatili che s'alzano
al mio camminare sulla spiaggia vuota
del sapore di un calore, che non è l'estate,
ma un sentimento vacuo
che si infrange nelle vestigia di un cuore
pazzo di dolore, come il vento
in tempesta che alza l'umida rena,
e nell'occhio va a posare,
il pulviscolo del pianto che non vuole
mai cessare.
Sono gabbiani bianchi i miei pensieri,
bianchi e puri di colore e di sapore,
nudi come un cuore che consola
per far si che la speranza viva,
oltre quel confine scuro
che di sicuro presto sarà temporale.
domenica 22 settembre 2019
"MUSICA ADDIROSA" di Vincenzo De Bernardo
Dicette ‘o garofano nfaccia a na rosa: “Stasera t’aspetto, te voglio addurà!”-
- “Ma pe’ piacere, ca nun è cosa e, mò, leve mano, fatte cchiù allà!”-
- “Neh, Rusinè, già t’’e scurdata, chelli parole, a chi ‘e dicive?
Dimme pecchè, mò, si cagnata, ‘a quando int’’e braccia, tu, me svenive?!
Io nun capisco st’atteggiamento, dimme ch’è stato, ma ch’è succieso?
Pe’ quale ragione, stu cambiamento, ho fatto qualcosa ca, forse, t’ha offeso!?”-
- “ Ma vuje ‘o sentite chisto mamozio, ma comme te vene, ‘a vuò fernì,
nun te fa sentere, int’’o negozio, ce sta ‘o fioraio ca ce po’ sentì;
pe’ te ho tenuto na simpatia ma è stato primma che andavi soldato,
tu. mò, che vuò, ‘a ruvina mia...? ‘O matrimonio già, ‘o tengo appuntato!
So’ fidanzata, ormai, con un giglio e fra tre mise, ce avimma spusà!”-
-“Chist’è n’affronto, pe’ chi me pigli, sulo c’’o sango s’adda lavà!”-
Dicette ‘a rosa: “Neh, uè, fusse scemo, ma guarda, nu poco, che situazione
tu damme ‘o tiempo ca te sistemo e t’’a cerco io na bella guagliona.
Se proprio hai bisogno ‘e na nnammurata, io t’’a trovo int’’a nu mumento,
conosco na viola assai appassionata e saccio che già te fa ‘o sentimento!”-
E fu accussì ca chistu “Schiavone” s’annamuraie d’’a Viola “zita”,
uè, fu n’incontro chino ‘e passione ca, po’, è durato tutta na vita.
E comme ogni storia ca se rispetta, già steve scritto int’’o destino,
‘a Viola al Garofano, disse: “Io aspetto” e doppe nu poco nacque un Violino.
Piaceva ‘a musica a chisto criaturo, capite nun era na nuvità
e ghieve giranno cu ‘e sunature, p’’e strade e viche ‘e tutt’’a città.
Nu juorno, int’’a uno ‘e chisti festini, vedette na bella e formosa chitarra,
na bella voce, uocchie curvine: “M’’a voglio spusà, senza farmi distrarre!”-
Mò, sonano, nzieme, ’a famiglia è crisciuta, teneno già un bel clarinetto,
pur’isso, p’’a musica, è nu patuto, hanno formato nu bello terzetto.
Po’, è arrivato un ottavino, po’, nu tamburo tunno-tunno,
l’ultimo è stato un mandolino e sono famosi pe’ tutt’’o munno.
Purtoppo ’a chitarra s’è fatta anziana, ormai ‘e corde so’ tutte grigie
e pensa: chissà se arrivo a dimane, e ‘a notte s’addorme dint’’a valigia.
Ma nun ha perso, mai, l’abitudine e, ‘a sera, ogni tanto s’affaccia ‘a finestra
e aspetta, pure, si stanno luntano, ca s’arritira tutta l’orchestra.
S’assettano a tavola, piatti e piattini, intanto, ‘o vino ha già fatto effetto,
s’addorme ‘o tamburo, è stanco ‘o viulino, se stuta ‘a luce e, po’, vanno a letto.
E tutte nzieme se sonnano ‘e note ca saglieno e scenneno p’o pentagramma,
sultanto l’ultimo, si no, arrevota, s’addorme, tranquillo, int’’e braccia d’’a mamma!
Wincenzo De Bernardo Autore del Giorno Anima di Vento settembre 2019
sabato 21 settembre 2019
"Nostra non è la verità ma la via" di Roberto Dall'Olio
Dove yin e yang
Si mescolano e si compenetrano
Non è che un grande fluire
Che ci vede partecipi e tu mia Yin diventi Mio yang e io tuo yang divento tuo yin
In un giardino dove si parla solo coi fiori
Si dispongono le loro anime
E si orienta nel cielo la folta aria della vita
Si giunge dentro ad amarsi come privilegio del buio illuminante
Che scorre nel giardino interiore
E poi si riapre ancora la via
In un attimo
In un luogo
In un abbraccio
Come fendere
Un muro di ghiaccio
Col fumo dei corpi
Ah tu respiri
E me lo doni
Il tuo respiro
Mi lasci il tuo
Sospiro
Crollato nella luce
Roberto Dall'Olio Autore del Giorno- Anima di Vento - settembre 2019
venerdì 20 settembre 2019
DI SOGNI È LA DANZA DEL CIELO (info: progettofiaba@gmail.com)
È nato il nuovo volume de "La Casa delle Fiabe"
"DI SOGNI E' LA DANZA DEL CIELO"
Il Progetto Fiaba, attivo dal 2012 con la collana La Casa delle Fiabe, festeggia il suo ciclico autunno/inverno con il nuovo volume "Di sogni è la danza del cielo"
Da sempre con le edizioni di "La Casa delle Fiabe e Anime di Vento" ogni ricavato è destinato a scopi umanitari.
Come per le ultime tre edizioni, "Di sogni è la danza del cielo" è a favore della Onlus Aism,
per portare (nel nostro piccolo) ossigeno alla Ricerca.
per portare (nel nostro piccolo) ossigeno alla Ricerca.
Qualora le vendite superassero le aspettative, "La Casa delle Fiabe" si fa Stanza d'accoglienza di alcuni progetti solidali al vaglio...
"È ogni persona che ama i bambini e il loro mondo, il maggior benefattore del Progetto Fiaba."
* L’acquisto dell’opera è possibile tramite i consueti canali di vendita, quali siti internet, librerie, spedito o consegnato manualmente a chi ne faccia richiesta.
info e prenotazioni: progettofiaba@gmail.com
info e prenotazioni: progettofiaba@gmail.com
PROSSIMAMENTE IL CALENDARIO DELLE PRESENTAZIONI
Vs Annamaria
Vs Annamaria
mercoledì 24 aprile 2019
XV poesia di Rosario Di Modica
Sentivo sulle spalle sempre un peso,
sì grave da mozzarmi pure il fiato.
Guardandomi scoprii così sorpreso
che simile ad uccello diventato,
sì grave da mozzarmi pure il fiato.
Guardandomi scoprii così sorpreso
che simile ad uccello diventato,
due ali mi spuntavano da dietro.
Sbattendole provai a spiccare il volo,
e senza mai riuscire; allora tetro
piangendo rannicchiato tutto solo,
Sbattendole provai a spiccare il volo,
e senza mai riuscire; allora tetro
piangendo rannicchiato tutto solo,
decisi di fuggire dalla gente.
Fu lì che mi vedesti e avvicinasti,
trovandomi sì afflitto e sì piangente;
porgendomi la mano mi portasti
Fu lì che mi vedesti e avvicinasti,
trovandomi sì afflitto e sì piangente;
porgendomi la mano mi portasti
con te nel cielo lenti a volteggiare.
E mi dicesti: tutti siamo alati;
ma solo chi è capace di sognare,
soltanto quegli amanti condannati
E mi dicesti: tutti siamo alati;
ma solo chi è capace di sognare,
soltanto quegli amanti condannati
da Venere a bruciare in questo fuoco
riescono a volare quali aironi,
dannati, sì, a gioire, anche per poco,
a naufragare in mari di emozioni.
riescono a volare quali aironi,
dannati, sì, a gioire, anche per poco,
a naufragare in mari di emozioni.
E poi, a cosa servono le ali
se non ti sfiora il vento, dolce, il viso?
Che cosa mai può renderci immortali
se non un bacio, un timido sorriso?
se non ti sfiora il vento, dolce, il viso?
Che cosa mai può renderci immortali
se non un bacio, un timido sorriso?
E si volava uniti, da Aliseo
al tenue caldo spiro di Scirocco;
ma dopo aver sfiorato l'apogeo,
annichilito dal divino tocco
al tenue caldo spiro di Scirocco;
ma dopo aver sfiorato l'apogeo,
annichilito dal divino tocco
delle tue mani, lesta sei sparita
lasciandomi da solo giù a planare;
e giù precipitato questa vita
con gran tristezza devo abbandonare.
lasciandomi da solo giù a planare;
e giù precipitato questa vita
con gran tristezza devo abbandonare.
E dopo il nostro volo, pur se breve,
lo stesso camminare divien greve.
@Autore della Settimana aprile 2019 Anima di Vento
lo stesso camminare divien greve.
@Autore della Settimana aprile 2019 Anima di Vento
Imm. part. olio su tela AmVezio
COSA SARÀ DOMANI Acrostico (sonetto elisabettiano) di Pasquale Vulcano
C---Con la speranza appesa al lumicino
O---ormai,mi chiedo ogni momento cosa
S---sarà di me domani; non riposa
A---ancor la mente ,stanca,sul cuscino!
S---sarà di me domani; non riposa
A---ancor la mente ,stanca,sul cuscino!
S---Spesso riavvolgo il nastro della vita
A---andando nel passato con la mente;
R---ricordo bello affiora che consente
A---al cuore di guarire ogni ferita.
A---andando nel passato con la mente;
R---ricordo bello affiora che consente
A---al cuore di guarire ogni ferita.
D---Dorme il domani incerto e con tremore
O---odo del tempo l'eco che rintraccia
M---memorie tristi e delle rughe traccia
A---amara sul mio volto di dolore.
O---odo del tempo l'eco che rintraccia
M---memorie tristi e delle rughe traccia
A---amara sul mio volto di dolore.
N---Non m'arrendo,ma accetto quel che viene;
I---il mio domani ancor non m'appartiene!
I---il mio domani ancor non m'appartiene!
@Pasquale Vulcano Autore della Settimana aprile 2019 Anima di Vento
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