Le anse di Lorenzo Curti
Rricorderò le anse
il tranquillo fluire
tra canneti e selve
di un’acqua cheta
e il suono risentirò
come gorgheggi su abeti
di merli e ciancialllegre
il suono delle albe
accumulate,
dei mattini perduti.
Della mia vita
farò conti da serva
d’avanzi e perdite
quando a divergere
l’impeto e la forza
da una volontà intatta ancora
e gli anni
come artigli nelle carni
saranno,
smussati gli angoli del vivere
i giorni brevi.
Ma estraggo
ancora
brividi e stupori
da questa cornucopia di incertezze
ch’è il mondo,
trivello pozzi
di speranze nuove,
raccolgo amore
come piogge terra
quando l’inverno truce
si scatena.
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