Cosa vuoi che dica l’infinito
quando deve ingurgitare
l’attimo finito
Cosa vuoi che dicano parole
il cielo e le sue stelle
Son bocche lassù cucite
attaccate al manto nero
né tremolano né dicono
e più non san vibrare
Per pudore
ogni elemento tace
non osa risvegliar la mente
da sopita audacia,
da sofferta pace
Shhh, silenzio.
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