Se non riconoscessi -dio che pena-
i volti cesellati nel cammino
le mani che strinsi nelle mie
le parole scritte col pennino
il volo della terra mattiniera
e la fuga delle ombre a mezza sera
quando il cuore rasserena…
dio che pena!
e la fuga delle ombre a mezza sera
quando il cuore rasserena…
dio che pena!
Se non assaporassi su papille vive
il latte, la sabbia che sfarina
il superfluo che nutre inutilmente
e il focolare acceso a farmi viva
e il senso minimale di pienezza dell’assenza,
il latte, la sabbia che sfarina
il superfluo che nutre inutilmente
e il focolare acceso a farmi viva
e il senso minimale di pienezza dell’assenza,
d’indomita pochezza
della dignità che non bastava mai
e mi rese alzabandiera fiera…
non sarei più io.
della dignità che non bastava mai
e mi rese alzabandiera fiera…
non sarei più io.
Sarei il guscio senza frutto
il ramo spento, l’incolore bianco
la voce sorda e la vuota pelle
senza gioire e senza pena.
il ramo spento, l’incolore bianco
la voce sorda e la vuota pelle
senza gioire e senza pena.
Di certo non mi mancherei
io persa, io tradita, io senza me
sgravata del bagaglio di una vita
senza borraccia e sandali in cammino.
io persa, io tradita, io senza me
sgravata del bagaglio di una vita
senza borraccia e sandali in cammino.
Solo a voi, anime di carne,
non vorrei mancare mai
e in qualche modo vi raggiungerei
come Tantalo in lotta con il ramo.
non vorrei mancare mai
e in qualche modo vi raggiungerei
come Tantalo in lotta con il ramo.
“Pensate a voi, ancora vi direi,
lasciate andare me nel chiuso tempo
trattenete solo la mia Essenza,
di singola persona Consistenza”.
lasciate andare me nel chiuso tempo
trattenete solo la mia Essenza,
di singola persona Consistenza”.
@Pasqualina Di Blasio
Autore del Giorno nov. 2017 -Anima di Vento-
imm.@AmVezio olio su tela "Nata il 24 giugno"
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