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Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

venerdì 17 novembre 2017

IL MARE E IL SUO LAMENTO di Arturo Pucci


O dolce incanto quanto è bella la natura,
Ogni mattina lei si poggiava su quella pietra dura.
Anch’io m’irrigidivo e diventavo quasi un masso, 
Mi trasformavo in onda per avvicinarmi un passo.
Lei mi ammirava coi suoi stupendi occhi belli,
Io mi avvicinavo ancor per bagnare i suoi piedi snelli.
Quanto era bella quando scendeva quella scala,
Non ero mai sicuro che quel sorriso a me regalava.
Solo a vederla mi dondolavo e accaloravo,
Vedevo quando si bagnava, lo faceva con amore,
io l’abbracciavo e senza mani la tenevo stretta.
Lei mi adorava sentendosi bagnare e mai aveva fretta.
Quando gioiva la sentivo felice, divina.
Se io non fossi mare vorrei restare a lei vicino.
Adesso è lontana e io soffro con il cuore,
Se non l’ammirassi per troppo tempo perderei l’amore.
L’amore eterno a lei vorrei donare,
Quando su quel masso di nuovo la vedo sostare.
Io sono solo mare, per terra non posso andare,
ma vorrei, da lei vorrei andare.

@Arturo Pucci Autore del Giorno nov. 2017 Anima di Vento
Imm. @GalleriaAmVezio



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