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Calliope

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Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

giovedì 5 luglio 2018

-Riflessioni "Donna"- di Claudio Donati

Finché noi uomini non impareremo ad amare ci sarà sempre una donna che soffre perché non ha saputo insegnarcelo...
o ci sarà sempre un uomo che soffre perché non ha saputo comprendere...
Io credo che l'arte di amare solo una donna può conoscerlo, siamo noi uomini che abbiamo un concetto tutto nostro dell'amore, spesso molto superficiale e denso di istinti carnali che solo quando avremo incontrato una donna impareremo ad amare. Solo lei ce lo può insegnare, poiché l'amore è una cosa che fa parte della sua natura. Se solo ci soffermassimo un attimo a pensare al fatto che una donna rischia la vita per metterne al mondo un'altra...
Vedete, l'anima avverte sempre l'affinità di un'altra anima che la sfiora. Talvolta, l'anima fa sforzi inauditi per manifestarsi all'altra che, quasi fossilizzata sotto la materia, avverte qualcosa di vago, come un soffio in un sogno e non risponde all'appello; e accade spesso che le anime svegliate dalla simpatia. creino una loro atmosfera che le alimenta e vivano dello stesso fluido magico fino al momento in cui una delle due, la maschile o la femminile, quella che maggiormente sente di lasciarsi amare, lancia l'eterna invocazione. Sono questi forse gli amori che precedono o segnano e comunque individualizzano l' "amore - destino". Ancora: l'anima sente il potere ascendente o discendente dell'anima che predilige e della quale, talvolta, ha il presagio di correggere il destino, e siccome l'anima femminile è quella che ama meglio in profondità, il potere ascendente o discendente è quasi sempre uno dei suoi elementi. Anzi di più: l'anima femminile, eminentemente intuitiva, spingendosi come delicata antenna nell'atmosfera dell'ideale, raccoglie l'imponderabile fluido della ispirazione che trasmette, spesso inconsciamente all'anima maschile, eminentemente costruttrice, cosicché in molte vittorie maschili vi è materiale femminile. Si direbbe quindi che nella donna vi sia ben spesso un'anima che affiori all'esistenza terrena satura di una luminosità d'amore, che deve costituire l'atmosfera di un piano superiore a quello dove noi muoviamo i nostri passi, poiché essa ama sempre oltre gli orizzonti maschili. La donna è più vicina dell'uomo al suo destino. Essa lo intuisce con maggior rapidità e lo identifica tra mille altri, lo sigilla nel suo possesso con una logica che è maggiormente istinto. E nel silenzio di due amanti che, guardandosi negli occhi fino ad un pianto di dolcezza infinita, sembrano scrutare gli orizzonti dove forse si sono già incontrati un giorno, chissà dove, chissà come, chissà quando. Se lo sguardo dell'uomo serba ancora qualche bagliore di desiderio carnale, lo sguardo della donna è già composto di una dedizione spirituale. E molto prima di aver dato il suo corpo, essa ha già donato l'anima, perché nella donna è questa e non quello che cerca il proprio destino. La donna infatti riesce, amando, a dimenticare anche se stessa, identificandosi con il suo amore. L'uomo invece è sempre presente a se stesso ed egoisticamente salva qualcosa di sé al possesso dell'altra. L'uomo ama nell'amore l'avventura, perché questa non si volti a danno della sua personalità e a scapito della sua vanità. La donna cerca nell'amore la sola finalità della vita. L'uomo ama forse più volte, la donna certamente ama meglio una volta sola. L'uomo è distratto da tutto il mondo, la donna pone tutto il mondo nel suo cuore. La donna rende felice almeno un uomo nella sua vita e ogni uomo fa soffrire almeno una donna nella propria. La donna infine non impone leggi. Offre con gesto di bellezza rimastole dalle civiltà primitive, il dono del suo amore trino e perfetto: di sorella, di sposa e di madre... questo dono ha la freschezza e la fragilità di un fiore, se molte mani lo sanno cogliere, pochissime lo sanno conservare!!!.
Claudio Donati
per Anima di Vento 2018


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