Dai pioppi irti e dritti che toccavano le nuvole,
s'intravvedeva un'ombra venir piano dal bosco,
era d'ottobre quando il prato è senza erba alta,
e tutto è giallo o rosso, o forse i primi di novembre,
nelle giornate fredde dal sole malato,
forse erano passati già i morti e si accendevano i primi caminetti,
con passo lento e pesante dal cesto che portava in spalla,
talvolta aveva le braccia ripiene,
erano legna per l'inverno che bussava alle porte,
per dare calore a noi che ancora
di calore ne avevamo bisogno più di quella sporta,
e chinava il capo coperto dal velo,
quasi a proteggersi una voluttà, il capello ancor nero.
E sul selciato di pietre lavate, con ancora i piedi nei sandali,
con le facce scurite dal sole d'estate e
dalle polveri di stalla appiccicate,
con due occhi grandi e brillanti,
si gustava lo scenario di vita normale,
e per noi erano tutti teatranti,
burattini per farci gioire.
Arrivava stanca e sudata, e posava stremata la legna,
poi al muretto cedeva una sosta,
e noi addosso a farle le fusa,
perché mamma è sempre una festa,
e lei mai da sopra ti scosta.
Dai pioppi irti e dritti che toccano il cielo,
dopo l'ombra veniva la soma ed un uomo,
con le ceste sul carro trainato dai buoi,
e si riuniva sull'aia già piena di sassi e bambini,
la famiglia per mettere in posa,
nel fienile la legna raccolta.
E dai pioppi irti e dritti che guardano in basso
tutto questo era allora normale,
tutto questo era ancora gioviale.
s'intravvedeva un'ombra venir piano dal bosco,
era d'ottobre quando il prato è senza erba alta,
e tutto è giallo o rosso, o forse i primi di novembre,
nelle giornate fredde dal sole malato,
forse erano passati già i morti e si accendevano i primi caminetti,
con passo lento e pesante dal cesto che portava in spalla,
talvolta aveva le braccia ripiene,
erano legna per l'inverno che bussava alle porte,
per dare calore a noi che ancora
di calore ne avevamo bisogno più di quella sporta,
e chinava il capo coperto dal velo,
quasi a proteggersi una voluttà, il capello ancor nero.
E sul selciato di pietre lavate, con ancora i piedi nei sandali,
con le facce scurite dal sole d'estate e
dalle polveri di stalla appiccicate,
con due occhi grandi e brillanti,
si gustava lo scenario di vita normale,
e per noi erano tutti teatranti,
burattini per farci gioire.
Arrivava stanca e sudata, e posava stremata la legna,
poi al muretto cedeva una sosta,
e noi addosso a farle le fusa,
perché mamma è sempre una festa,
e lei mai da sopra ti scosta.
Dai pioppi irti e dritti che toccano il cielo,
dopo l'ombra veniva la soma ed un uomo,
con le ceste sul carro trainato dai buoi,
e si riuniva sull'aia già piena di sassi e bambini,
la famiglia per mettere in posa,
nel fienile la legna raccolta.
E dai pioppi irti e dritti che guardano in basso
tutto questo era allora normale,
tutto questo era ancora gioviale.
Un enorme grazie......mi ha largamente commosso...questi sono gesta che rispondono delle vere amicizie e. Grazie di cuore Annamaria
RispondiEliminaE' gioia.
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