G I A N M A R I A - D. in arte Antonio de Curtis -
Questii cosi infernali che condizionano così tanto la vita della gente.
Parlo in particolare dei social network. Io che ero abituato alla
piazza di paese dove ogni volta che parlava qualcuno lo potevi guardare
in faccia !
Era il 12 luglio e entrato in Face Book trovo la segnalazione del compleanno di un ex alunno: il suo diciottesimo compleanno.
Come usavo con tutti gli postai 4 righe d’auguri, sottolineando il
fatto che da quel giorno, entrato nella maggiore età, era sì più libero
di se stesso, ma ciò comportava anche un grande assunzione di
responsabilità.
Di solito rispondevano con un “mi piace” a commento o con una risposta del tipo “Grazie, Prof!”
Gianmaria volle farlo contattandomi in chat.
Mi ringraziò, facendomi anche dei complimenti.
Gli chiesi dei suoi studi, dei suoi amori, dei vecchi compagni.
Mi rispose con la franchezza che gli era solita. Ed anche con una maturità che certamente non aveva a 13 anni.
Ricordammo episodi della nostra vita comune, ridendo di certe
situazioni e chiosandone altre. Mi parlò con entusiasmo ed orgoglio
della sua vita attuale, dei suoi studi e del suo lavoro: “faceva il
trasporto di pizze col motorino”; era un po’ impegnato, però solo di
sera, ma guadagnava abbastanza da potersi pagare gli sfizi e le
necessità di un ragazzo di 17 anni.
S’era persino comprato un motorino nuovo, mi disse.
Ritrovai quella educazione, quel rispetto, quella voglia di fare da sé,
che avevo notato crescere nei 3 anni di scuola media trascorsi insieme.
Restammo a chiacchierare, chattare per quasi 2 ore. Poi si accorse che
il dovere lo chiamava da qualche altra parte. Mi disse:”Professore vi
devo lasciare, ma vi posso chiedere una cosa? Una cosa che volevo fare
da tanto tempo … “
Naturalmente gli dissi di sì
Mi rispose:”Professore, adesso ho 18 anni, vi posso chiamare una volta per nome: Mimmo ?”
“Mimmo” era il nome con cui mi chiamavano i colleghi a scuola.
Mi aveva commosso. Naturalmente gli risposi di sì.
Mi rispose: “Grazie, Mimmo! Alla prossima.” e chiuse la chat.
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