Siamo consapevoli che la vita non ci appartiene?
Potremmo e dovremmo essere tutti
consapevoli che la vita non ci appartiene. Siamo sicuri e tronfi di
dirigere il nostro momento, di gestirlo, plasmarlo, di esserne
padroni; ma non è così: il momento, la vita, ci appartiene
nell'istante in cui siamo consapevoli che Esso, Essa ci appartengono, finché lo/ la stiamo vivendo intensamente, con tutto il nostro
essere, quello intimo, familiare, sociale, etereo. Ed io amo la Vita,
il mio Momento, proprio perché -So- che sono miei in quel frangente
di Tempo in cui ho dato me stessa, dopo, ho un altro momento che non
ha più quella -me- di prima. Siamo pulviscolo che si realizza nella
sua completezza nell'istante stesso in cui si materializza in un
qualche luogo: il nostro luogo è la Terra, quella dove stiamo
vivendo ora, la nostra città, il nostro rione, i nostri amici, i
nostri familiari, il nostro giro amicale, i nostri sogni realizzati e da sognare.
Quindi, diamoci oggi con interezza, diamoci a noi stessi e al -Tutto-
che ci circonda, a cui apparteniamo e ci appartiene. Le etichette su
quel che siamo o vorremmo essere o vorremmo fossero gli altri, non
sono membra del nostro corpo vitale, ma delle zavorre mentali.
Viviamo in interezza, ora, che dopo,
dopo non potremo farlo ed avremo ipotecato l'esistenza per investire
sul Nulla.
2013
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