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Calliope

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Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

martedì 6 ottobre 2015

HO VISTO IL MIO ANGELO CUSTODE Sergio Casagrande a ‎MELOARTE5 ottobre 2013 ·

HO VISTO IL MIO ANGELO CUSTODE
Il dottore entrò in quel momento. Si accertò che il malato fosse ancora in vita, poi incominciò a visitarlo. Polso, pressione, occhio..molto bene,- sentenziò – si sta riprendendo alla grande.-
Sorrisi: – Molto bene: vuol dire che sono morto in buona salute.-
Al mio fianco notai immediatamente una figura d’uomo sui sessantacinque anni, un po’ bruttino. Mi guardava soddisfatto. Teneva la testa obliqua, il mento era aguzzo e sporgente, indossava un washand-wear bianco; non era né in piedi né seduto, probabilmente accovacciato, non si notavano i calzari perché la tunica li copriva interamente. La barba di tre giorni era grigia, i capelli sembravano scampati a un pericolo mortale. Mi venne spontaneo chiedergli chi fosse. -Il tuo angelo custode, cazzo! Pensavi davvero che gli angeli fossero tutti bei giovanotti ? Tutte queste cazzate te le hanno raccontate i preti! Mi annunciò che mi sarebbe stato accanto sino al momento della sepoltura e che poi mi avrebbe accompagnato Lassù, nel luogo del non ritorno. Potevo rivolgergli qualsiasi domanda ora che entrambi eravamo spiriti. Potevamo vederci e confrontarci solo ora ,perché ci trovavamo nella stessa dimensione. I suoi occhi, mi assicurò, avrebbero visto per me. “Ma il paradiso e l’inferno esistono davvero?” domandai. -Certamente! -rispose- Paradiso, promosso; purgatorio, rimandato; inferno, bocciato. Non sei andato a scuola?- Rimasi con la bocca aperta, si fa per dire, perché una mano pietosa me l’aveva appena chiusa. Mi pentii di aver rifiutato l’estrema unzione giustificando la mia decisione con la fanfaluca che l’olio non mi occorreva più perché ormai che ero già fritto. Però, però: questo mio angelo custode, brutto come il peccato mortale, con un linguaggio da scaricatore di porto, avverso al clero e con quei piedi indefiniti mi era diventato decisamente simpatico. …
“Chi celebrerà la mia messa? Don Antonio?” azzardai. – Don Antonio è stato portato in ospedale. Proprio ieri era rientrato a casa a notte fonda dopo una partita a scopa con l’asso.La perpetua si era già coricata, lasciandogli in caldo il desinare. Lui, per non disturbarla, non aveva acceso la luce e aveva i mocassini in una mano. L’incidente è avvenuto per questo.- “ Non capisco.” -Eppure è semplice: La finestra della cucina è molto alta, ma anche il nostro uomo era più alticcio del solito. Forse uno sgabello o una sedia posta davanti gli hanno generato un po’ di confusione mentale, ed è precipitato. Si vocifera che la vecchia non stesse dormendo, e vedendo una figura dal passo sospetto si sia alzata e gli abbia dato uno spintone decisivo. Illazioni naturalmente, appena incontrerò il suo angelo custode gli chiederò lumi: è un rebus anche per me. “Conseguenze della caduta?” -Quattro costole incrinate, il perone fratturato, varie ammaccature e due bestemmie. “Oh, da lui non me le sarei aspettate… -Anch’io sono rimasto sorpreso. Più delle quotidiane lamentele per l’unghia incarnata dell’alluce destro e dei soliti improperi quando la perpetua lo invita ad aiutarla a piegare le lenzuola di altro non ero a conoscenza.- “Una vera tiranna!” – E lui un povero diavolo. E pensare che non vanno neanche a letto assieme-…
-Ci siamo.- Vidi il mio angelo custode attento e serio davanti alla fossa scavata di fresco. S’inginocchiò e fece il segno della croce. -Sono un angelo cristiano, cosa credi? I miei colleghi di altri partiti religiosi fanno inchini, alzano le braccia o danzano.- “Come siamo con le percentuali?-Confortanti, direi. Sono centocinquanta le persone che ti hanno accompagnato all’ultima dimora. “ Parenti,conoscenti, amici…” -Non solo. Si è scomodato il sindaco di Portonuovo, e persino il parroco di San Fior di sotto.- “L’inglese?” -Proprio lui. Quello che fuma cigarillos e porta gli occhialini da intellettuale. E’ arrivato in moto con suor Angelica in borghese. Col casco. “Una suora col casco?” -Cosa vuoi, è la legge…senza è molto più carina. Si è sempre distinta dalle sue sorelle, porta i ray-ban alla > lenti azzurrate, insiste con le timberland anche se ora sono passate di moda, indossa vesti di panno leggero, vera lana vergine o seta cotonata di marca, non usa acrilici né cineserie; lo stile è sempre lievemente casual.- “E il profumo? E i reggiseni?” -Ma non ti sembra di esagerare? Non sei troppo indiscreto?- “Ti prego, soddisfa la mia curiosità.” -Morbosità, vorrai dire. Comunque adopera solo Versace e si serve dia Gabriella. “ I segreti di Crizia.” -Appunto- “ E gli slippini?” – Oh, per la miseria, sono cose troppo intime, quelle, anche per me,e poi davanti all’uscio della canonica c’è scritto privato!- “ Ma il parroco porta l’orecchino…” -Apparenze. Per sviare.- “Che diavolo!” – E che diavolessa!- “Che diavoli entrambi!” …
Il primo pugnetto di terra cadde sulla cassa ove giaceva il mio corpo mortale.

3 commenti:

  1. Un incontro surreale a sua volta "surrealmente" ironico. Di certo lo spirito guida che nessuno avrebbe immaginato di conoscere, ma non per questo circostanza spiacevole anzi: il rapporto di un'amicizia "lunga una vita" e il rapportarsi con personalità da compagni di birreria, rende il trapasso meno "doloroso"; quella confidenza così intima da distogliere l'attenzione del momento più brutto della propria vita, la morte, per proiettarla verso gli slippini della suora più carina della zona.
    Bello, divertente e coinvolgente. Manca di quel po' di spirituale ma forse, o sicuramente, è scelta voluta.
    Complimenti!

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  2. Splendido commento Carmelo Trianni, grazie.

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