Amici cari, questo è il pensiero che ho voluto rivolgere ai miei autori, spero vogliate leggerlo e condividere con me il vostro. Vi ringrazio
13 aprile 2012: siamo partiti per un viaggio, il cammino inizia ora.
Abbiamo riempito il nostro sacco delle migliori emozioni perché dove ci stiamo dirigendo è un Mondo in cui il cibo è l’emozione.
Le parole corrono senza conoscersi e senza conoscerci, si espandono nell’anima raccogliendo colori e suoni, profumi e carezze di vento.
Le parole, sconosciute amiche, partoriscono l’immenso che amorosamente custodiamo nel nostro ventre, il ventre del Poeta. Abbiamo raccolto qui le “Parole” che sono divenute la “Manifestazione” dell’etereo che alberga nell’essenza di ognuno, e voi poeti avete regalato le vostre, illuminando di arcobaleni ogni pagina, ogni vostra pagina, dando vita all’ Antologia che accoglie le di voi miriadi di emozioni e sentimenti che confluiscono in un unico alveo, in un unico battito di cuore e di ali nel cielo. Siamo partiti per un viaggio, il cammino inizia ora
per la gioia di noi tutti.
“Hai bisogno di sapere che sei già uno scrittore, ma non badarci, fa conto di non esserlo. Ti auguro di essere conosciuto e ammirato solo da un gruppo privilegiato, anche se grande, di persone sparse per il mondo. Ti auguro di non raggiungere mai la crudele popolarità perché è rovinosa e invade la sacra intimità del cuore. Scrivi dell’uovo che va bene. O della stella. E del calore che le bestie danno agli uomini. Scrivi quello che vuoi, senza badare a nessuno”.
È quanto scrive Clarice Lispector in una lettera del 27 giugno 1974 indirizzata ad Andréa Azulay.”
Ho voluto dedicarvi queste parole perché il periodo storico in cui viviamo ci incita alla visibilità a tutti i costi, all’affannosa corsa ad essere riconosciuti dagli altri come se questo fosse la maggiore ambizione della vita, calpestando così noi stessi, gli altri, la vita.
Noi scriviamo grazie al dono della sensibilità che ci fa messaggeri dell’interiore, che ci concede di essere “gli occhi” delle immagini invisibili, che ci fa arco della saetta, portatori di amore. Non dimentichiamolo mai.
Annamaria Vezio
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