Se ora vado a letto,
son certa, tu mi dici
che triste t’abbandono.
Lo so che sei il mio amante
e, come te nessuno,
ma la mano, sai, si stanca
e i calli fra le dita
un po’ son doloranti.
Vorrei con te restare
la notte tutt’intera
e insieme colorare
le luci del mattino.
Il letto sai, m’aspetta
ed è lì, glorioso ed invitante
e quando viene l’alba,
il giorno mi comanda
d’esser pronta e preparata
a dar riscontro alla domanda
che, il dì che viene
mi pone persistente.
Il giorno viene e devo viverlo.
Insieme ai fogli bianchi
m’è concessa solo l’ora
del buio e del silenzio
che di parole mute
ci ammanta e ci colora.
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