Era la prima dei tre,
Simona mia,
dormiva serena,
ieri l'altro era nata:
un soldo di mano
stringeva il bianco lenzuolo
di odor di bucato.
Dormiva serena, seria...
che mi stupì:
le linee del volto!
Guardavo senza saziarmene
quella vita d'un giorno,
mia figlia,
il mio sangue!
Dormiva serena felice,
fosse stata fra noi da tant'anni!
il labbruzzo increspato a sorriso,
sognava.
Guardavo ammirata, compresa
del perché della vita,
e del come e del quando,
e quella cosa, quella piccola cosa,
mia figlia,
già donna di un giorno,
rispondeva al mio dire:
perché, come, quando.
Contenta, orgogliosa, felice
sorridevo alla vita,
e pensavo a mia madre,
a mio padre,
come mai ci avevo pensato.
Guardavo commossa mia figlia:
quel volto, il labbruzzo,
quel soldo di mano,
il sorriso innocente:
ieri l'altro era nata,
e sembrava
ch'esistesse da sempre.
Simona mia,
dormiva serena,
ieri l'altro era nata:
un soldo di mano
stringeva il bianco lenzuolo
di odor di bucato.
Dormiva serena, seria...
che mi stupì:
le linee del volto!
Guardavo senza saziarmene
quella vita d'un giorno,
mia figlia,
il mio sangue!
Dormiva serena felice,
fosse stata fra noi da tant'anni!
il labbruzzo increspato a sorriso,
sognava.
Guardavo ammirata, compresa
del perché della vita,
e del come e del quando,
e quella cosa, quella piccola cosa,
mia figlia,
già donna di un giorno,
rispondeva al mio dire:
perché, come, quando.
Contenta, orgogliosa, felice
sorridevo alla vita,
e pensavo a mia madre,
a mio padre,
come mai ci avevo pensato.
Guardavo commossa mia figlia:
quel volto, il labbruzzo,
quel soldo di mano,
il sorriso innocente:
ieri l'altro era nata,
e sembrava
ch'esistesse da sempre.
@ Annarita Mancini
Autore del Giorno Anima di Vento 21/03/18
Nessun commento:
Posta un commento