Translate

Calliope

Calliope
Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

domenica 11 gennaio 2015

Prefazione de: L' attimo di Laura Di Vincenzo e Nicolò Castelli

Quando si parla di poesia entriamo in un campo di difficile lettura, tante sono le correnti che abbracciano l'argomento, e potremmo disquisire dell'arte poetica fin dagli albori, passando attraverso i secoli e le ere con le proprie espressioni del sentimento. Camminiamo in un ampio e fertile terreno che ha, con lo scorrere del tempo nella società, man mano cucito, scucito, ricamato, minimalizzato e poi spogliato il lemma a seconda dell'evoluzione del pensiero e quindi della comunicazione stessa dell'emozione, modificandone conseguentemente lo stile fino ad arrivare al verso  libero dei nostri giorni. Leggendo “L'attimo” mi par di inoltrarmi in uno stile che molto ha dato alla poesia d'amore: la poesia cortese. L'amore cantato, elaborato, delle corti provenzali che tanto ama rimare passioni assolute, inappagate e dominanti, da pretendere innanzitutto il perfezionamento morale da esporre poi con estrema raffinatezza formale oltre che con ricercati artifici stilistici. Non è certamente artificio stilistico che troveremo nella silloge di Laura Di Vincenzo e Nicolò Castelli, se pure l'autrice elabora con l'autore le strofe che hanno poi dato luce ad un ottimo lavoro a quattro mani. È quel sentimento di ricerca morale nella passione espressa, l'interrogativo spirituale che si pone mete alte, che ci avvicina al pensiero di Poesia Cortese, per la gentilezza dei versi che pure comunicano passioni, e forse proprio per le passioni che sfuggono armonicamente fra le strofe, e accarezzano l'intelletto e l'anima del lettore, che ogni lirica ci accompagna per mano, nel silenzioso eppure turbinoso mondo dell'affezione, del desiderio, dell'ambìto e forse mai raggiunto amore/ amato.
Ma allo stile della poesia cortese, che intravvediamo nell'opera dei due autori, si sono miscelate altre code letterarie che scivolano dal XII° secolo al XX°, fino appunto, alla rima libera di cui in L'attimo, si ha molto rispetto, tanto che ne sentiamo il suono musicale che accarezza una metrica sciolta e affascinante. Laura Di Vincenzo e Nicolò Castelli, pur venendo da estrazioni culturali diverse, hanno trovato la formula vincente convogliando due stili diametralmente opposti, sicuro ed evocativo quello dell'autrice, ritmato e discontinuo se pur con tema uniformante come un componimento jazz, quello dell'autore. Le due combinazioni riescono ad amalgamarsi attingendo da una stessa visione interiore del sentimento che qui appare omogeneo e continuo, tanto da dare idea che ogni poesia della silloge, sia sentita pensata ed espressa da unica persona.
E' di grande fattura l'opera, degna di riportarci alla poesia del XII° secolo, alla quale sono stati aggiunti il colore e l' etereo di cui l'arte poetica dei nostri giorni è esaltata. Ne L'attimo, due menti, due anime e due corpi hanno raggiunto l'altezza di una unica voce, la voce dell'anima.




Annamaria Vezio

Nessun commento:

Posta un commento