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Calliope

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Inno all'arte che nel nostro sangue scorre.

domenica 11 gennaio 2015

Recensione “Giada” di Antonio De Cristofaro

Ho centellinato il racconto di Antonio De Cristofaro, Giada, come cibo prelibato, a ogni pagina un nuovo sapore e alla successiva un retrogusto ad intensificarne il tono, entusiasmante lettura che ha alleggerito e blandito interessanti momenti di incontro fra me, persona, e le persone custodite fra le pagine.
Fluido e intrigante romanzo, in cui i personaggi si intersecano in una danza di situazioni personali che li vede confluire alla figura centrale: Giada, di cui, con magistrale conoscenza dell'indole femminile, l'autore ne dipinge i giorni, dalle giovani e innocenti emozioni di ragazza semplice allegra e innocente, ai ben più tribolati sentimenti ed episodi di donna, e poi di madre, passo passo, infiorando attorno ad Ella una vita fatta di avvenimenti, sentimenti e gioie, dubbi e incertezze, certezze e delusioni, e impareggiabile forza. Non tralascia, Antonio De Cristofaro, i percorsi interiori; delle protagoniste ne dipinge sapientemente gli arzigogoli prettamente femminili, così come fa, per contro, con ogni altro personaggio maschile, di cui viva e coinvolgente è la presenza nella trama del romanzo. Non importa se il soggetto è un bambino o un giovane o un adulto, o se è di sesso femminile o maschile, ognuno è persona distinta e completa, con le sue individuali esigenze e scelte, pensiero, comportamento, indole. Ognuno è una storia nella storia, e sarebbe limitativo parlare del contenuto senza soffermarsi sulla peculiarità dell'autore, che come abile incisore, ben definisce i moti caratteriali di ogni singolo personaggio.
In una storia ben articolata e avvincente, l' intreccio delle loro vite, è un colorato mosaico, ogni tassello ha le sue tonalità, morbide o graffianti, tenui o potenti a confluire in un unicum emozionale e storico. È l'essere umano, nelle sue differenze e sfaccettature, il protagonista primario del racconto, e se pure Giada è il cardine della trama, altre vite si dipanano accanto a lei e sfilano vestite delle loro esistenze specifiche. I passaggi sono talmente reali da intricare il lettore nel contenuto della narrazione, a volte rocambolesca, a volte a scena lenta; o come, nella perfetta esposizione di momenti di intimità carnale, la quale sottolinea la completa umanizzazione del personaggio esaltandone l'indole che lo indurrà al distacco e alla sofferenza, propria e della protagonista principale. Mentre l'anonimo innamorato soffrirà nel silenzio della sua riservatezza e qualcun' altro soffrirà l'umiliazione del rifiuto, altri gioiranno e soffriranno mentre si inerpicheranno nelle strade della vita che comunque conducono a Giada.
Vivi e profondamente umani quindi, i personaggi che si avvicendano in una ben articolata storia lunga un decennio; l'autore rende alta la costruzione di questa sapiente narrazione, sublimando, dipingendo e animando vicende realistiche, contemporanee, che potremmo vedere accanto a noi, coi nostri stessi occhi se Antonio De Cristofaro non si fosse preso la briga di fermarle in un libro, così come si ferma un'immagine su una tela, per porgerla al lettore, a noi, risparmiandoci la fatica di osservare il mondo e di concentrarci sulle sue affascinanti storie. Lo fa lui per noi, e noi lo ringraziamo per averci concesso di “guardare” queste storie, seduti e rilassati col suo libro in mano. L'autore merita un elogio di verista dotto, pregno di profonda conoscenza della psiche e delle sue espressioni, nonché conoscenza delle azioni e reazioni prettamente umane, siano esse volte a figure femminili che maschili. Il finale mi stupisce, abituati alle reazioni che la nostra cultura ci mostra da decenni, cultura che ci insegna come i “colpi di coda del Destino” siano fatali, scoprire che la decisione di Mario è inusuale,personalissima, mi confonde. Anche qui, ancora un elogio all'autore che si è attenuto alle predisposizioni caratteriali e quindi alle scelte di ogni personaggio a cui lo stesso ha dato energia, come fosse ognuno un suo proprio figlio, tutti uguali nell'essenza vitale ma diversi nelle risposte alla vita. Sì, posso assolutamente affermare che Giada è un romanzo avvincente, coinvolgente, completo in ogni sua forma.
  
 Annamaria Vezio

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